E anche in Friuli Venezia
Giulia, come alle regionali di Lazio e Lombardia di pochissimo tempo
fa, a vincere sono gli astenuti, superando il 50% dei non-voti
(esattamente i votanti sono stati il 45%).
Del resto, anche alle
recenti regionali friulane del 2013 e del 2018, l'astensione o
superava il 50%, oppure poco ci mancava, aprendo la strada a un
fenomeno sempre più diffuso anche nel resto d'Italia.
E giustamente diremmo.
Perché?
Beh, dai, con i tagli
alla sanità, l'aumento delle spese militari per compiacere gli USA,
l'incoerenza totale di cosiddetti centrodestra e centrosinistra...ci
sembra il minimo!
L'elettorato non è
sciocco.
Okay, l'Italia non sarà
come la Francia.
I francesi lottano per i
loro diritti e lo hanno dimostrato da qualche secolo. E non sono
ancorati tanto alle divisioni destra-sinistra, ma al senso di
civiltà, democrazia e appartenenza a una nazione con la sua Storia,
tradizione e cultura.
In Italia la maggioranza
– purtroppo - non seguiva gli Eroi Mazzini e Garibaldi, ma stava
alla finestra...per vedere chi sarebbe stato il vincitore. Qualcuno
si è persino schierato con i Briganti (sic!).
Ad ogni modo non è che –
nel 2023, con tutto quanto accade oggi - uno che si astiene sta
necessariamente solo alla finestra, visto che alle elezioni
amministrative italiane, solitamente, la partecipazione era maggiore
rispetto alle politiche.
Mi ricordo i tempi in cui
mi candidai anch'io alle amministrative (rigorosamente fuori da ogni
schieramento e rigorosamente portando avanti idee e proposte
socialiste libertarie e freakkettone): nel 1999, nel 2004, nel 2011 e
nel 2013 (quando rilanciai in politica Ilona Staller Cicciolina, alle
comunali di Roma).
In quegli anni la
partecipazione era ben più alta e così anche un certo entusiasmo.
Ed era tutto dire, perché
nemmeno ai tempi la classe politica era il massimo!
Ed è andata sempre
peggio.
Al punto che, oggi, gli
elettori di Lazio, Lombardia e Friuli hanno detto: “Ehy gente,
sai che c'è? Che non ho più voglia di uscire di casa per andare ad
apporre una croce sul partito della Meloni, della Schlein, di Conte,
di Salvini, di Berlusconi, del duo Calenda&Renzi o di
vattelapesca. Questi qui dicono una cosa e fanno l'opposto. E dovrei
uscire di casa per apporre, ancora una volta, una croce? Ma lo sai
quanto costa, oggi, andare al supermercato? Ma lo sai come funziona
oggi la sanità regionale e quanto costa fare un mutuo anche grazie a
Madame Lagarde? Ma dai! Siamo seri, non scherziamo!”
Per cui okay, ci sarà
anche chi dirà che Tizio ha stravinto con il 60 o 70 percento di
voti, ma sarà sempre un 60 o 70 percento del 45% di quelli che hanno
votato! Per cui governerà con una fottuta minoranza di voti (un
terzo dell'elettorato, se ho fatto bene i conti).
Diciamolo, perché è
così.
Il vero problema non è
il sacrosanto diritto al non-voto, che è comunque un'espressione
democratica. Ma la mancata rappresentanza di quegli oltre 50% di
cittadini che non si sente né vuole essere rappresentata da questa
classe politica.
Diamo loro
rappresentanza!
Il sottoscritto, anni fa,
proponeva l'attribuzione di seggi – in proporzione – ai non
votanti. Facendo occupare tali seggi a cittadini non-votanti estratti
a sorte. E' un'idea.
E' un'idea anche per
responsabilizzare – direttamente – i cittadini.
Come un'idea è quella
che lanciò qualche tempo fa l'amico scrittore e ingegnere meccanico
Riccardo Merendi, ovvero attribuire seggi vuoti in proporzione ai
non-voti.
Del resto anche in caso
di referendum, se il quorum non è raggiunto, la consultazione è
dichiarata nulla.
Ora, non si tratta di
dichiarare nulle le elezioni, ma di dare adeguata rappresentanza
democratica a chi fa scelte diverse rispetto alla classe politica che
non rappresenta ormai altro che una minoranza.
La democrazia è questa.
E' dare rappresentanza a tutti. E' dare voce a tutti.
Non ci vuole un fottuto
genio a capirlo.
E, del resto, dopo la
tremenda pandemia, si sono fatte scelte opposte rispetto a quelle che
andavano fatte.
Si è proseguito con
misure di austerità; di tagli alla spesa sanitaria; di aumento alla
spesa militare, incentivando sanzioni e controversie internazionali,
anziché favorire pace, dialogo e commercio fra tutti; politiche
fottute di aumento dell'età pensionabile (con la benedizione di Elon
Musk che evidentemente ritiene che lavorare renda liberi e non
schiavi del sistema economico di cui egli stesso è parte e promoter
in pole position); di aumento dei tassi d'interesse, anziché
nazionalizzare i settori chiave dell'economia: bancario, energetico,
delle telecomunicazioni.
E nazionalizzare tali
settori aprendoli alla compartecipazione diretta dei
cittadini-utenti, come sarebbe giusto e democratico fare!
Figuriamoci!
Parole al vento!
Lo so, ne sono
consapevole.
E poi magari c'è chi si
stupisce se la pseudo-socialdemocratica Fidanzatina d'Europa Sanna
Marin perde consensi e arriva terza alle parlamentarie finlandesi! Ma
dai!
Se attui politiche di
austerity, ma aumenti le spese militari; se dialoghi con Erdogan e ti
dimentichi dei diritti dei curdi; se innalzi muri anti-migranti
russi...allora apri le porte alla destra, perché stai attuando tu
stessa politiche ancora più a destra!
Mi ricorda molto i
Massimo D'Alema, i Blair e i Clinton dei vecchi tempi, quando
bombardarono la Jugoslavia e lasciarono parlare le bombe. Senza fare
nulla per i diritti sociali, in barba al loro
pseudo-socialdemocraticismo.
Perché, diciamolo, il
socialismo, in Europa, è morto nel 1992-1993.
E nessuno ha detto
niente. Anzi. Tutti si sono lasciati turlupinare dal sedicente “nuovo
che avanza”.
Sono lontani anni luce i
tempi dei Bettino Craxi e di Gianni De Michelis (che ebbi l'onore di
conoscere). Tempi in cui diritti sociali e diplomazia internazionale
andavano di pari passo.
Non sarà stato il
bengodi, ma era già molto, se pensiamo che i governi di cui facevano
parte erano spesso preda del fuoco incrociato della DC, del PCI, del
PRI e del PLI.
Ma sappiamo anche com'è
finita e perché.
Perché al Potere, il
socialismo autentico al governo, non faceva comodo. E faceva comodo
sostituire una classe politica con un'altra che si fingeva
“anti-sistema”.
Poi le abbiamo viste e le
stiamo vedendo al governo... le pseudo sinistre e le pseudo destre
italiane e dell'UE in salsa liberal-antidemocratica.
Ormai in crisi di
consenso ovunque.
Dovrei dare una
conclusione a questo articolo, ma la verità è che non ho nessuna
conclusione da scrivere.
Scrivetela voi la
conclusione.
Luca Bagatin
www.amoreeliberta.blogspot.it