Julian Isaias Rodriguez
Diaz, già Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela in
Italia ed in passato Vice Presidente della Repubblica venezuelana con
Hugo Chavez, è stato nominato Vice Presidente dell'Assemblea
Costituente indetta dal governo del Presidente socialista eletto
Nicolas Maduro.
Oggi, come già lo scorso
anno, ho avuto la possibilità e l'onore di intervistarlo in merito
all'attualità venezuelana e latinoamericana.
Luca Bagatin: Signor
Ambasciatore, il Venezuela, da come appare nei media europei, sembra
un Paese preda delle divisioni e dalle violenze che, i media
nostrani, descrivono come fomentati dal governo presieduto da Nicolas
Maduro. E' davvero così, oppure qui da noi l'informazione - come
peraltro già segnalato in un Vostro comunicato ufficiale
(http://amoreeliberta.blogspot.it/2017/05/comunicato-ufficiale-dellambasciata-del.html)
- arriva completamente distorta ?
Julian
Isaias Rodriguez Diaz: Tutte
le informazioni che raggiungono l'Europa sono distorte. Fanno parte
di una campagna mediatica progettata dagli USA contro il Venezuela al
fine di accaparrarsi il nostro petrolio, come hanno fatto con l'Iraq,
la Libia, l'Afghanistan e ora la Siria. Le divisioni sono
nell'opposizione. La loro violenza è stata in grado di riunificare
il Chavismo.
Luca Bagatin: A
luglio si voterà per l'Assemblea Costituente. Può spiegarci il
perché il governo ha deciso di indire la Costituente e come mai
questa è così osteggiata e contrastata dall'opposizione ?
Julian Isaias Rodriguez Diaz: Il
Venezuela è ricorso al dialogo per rispondere all'inflazione, alla
perdita di potere d'acquisto della moneta, ha portato avanti
un'azione petrolifera al fine di recuperare i prezzi internazionali
del petrolio, frenare l'insicurezza cittadina, controllare
l'accaparramento di cibo e migliorare la distribuzione di questi.
L'opposizione ha voluto che vi fossero tre testimoni oculari che
controllassero ciò, ovvero tre ex Capi di Stato. Il governo ha
offerto Rodriguez Zapatero di Spagna, Fernandez della Repubblica
Dominocana e Torrijos di Panama. L'opposizione che con gli Stati
Uniti d'America aveva scelto di non raggiungere i testimoni, ha poi
chiesto la presenza di una istituzione internazionale ed il Venezuela
si è unito a UNASUR (Unione delle Nazioni Sudamericane). Fallito
ogni tentativo di dialogo, hanno richiesto la presenza del Papa e
dopo che questi ha espresso il suo consenso, ha inviato come suo
rappresentante il vescovo di Buenos Aires, il quale immediatamente si
trasferì in Venezuela. Alla terza riunione, dopo due accordi, i
rappresentanti dell'opposizione se ne andarono e sospesero il
dialogo. Il presidente Maduro ha sostenuto poi che il tavolo a due si
sarebbe convertito nello sviluppo di tutti i settori politico sociali
ed economici del Paese. Il tavolo delle trattative sarebbe quello di
discutere gli stessi problemi, ma anche la pace e le relazioni
inter-istituzionali dello Stato venezuelano, ma attraverso
un'Assemblea Nazionale Costituente. Ciò è stato rifiutato
dall'opposizione venezuelana (MUD), la quale ha dichiarato 'scacco
matto al re in Venezuela'.
Luca Bagatin: La
Costituente sembra voler rafforzare in Costituzione i diritti sociali
e civili dei cittadini, oltre che a sovranità dello Stato. Lo
conferma ?
Julian Isaias Rodriguez Diaz: Senza
dubbio, i diritti sociali e civili sono la grande conquista delle
classi inferiori dell'America Latina ed escluse da una società di
classe che riteneva inesistente un ampio settore sociale, il quale
veniva tenuto nascosto nei registri e nelle statistiche ufficiali.
Non dimentichiamo che il più grande dislivello del mondo tra coloro
i quali posseggono la ricchezza e quelli che non la posseggono si
trovano in America Latina. Per cinquecento anni i nostri Paesi sono
state sfruttate prima da Spagna e Portogallo e poi dagli Stati Uniti
d'America e un nuovo settore europeo. Essi acquisivano le nostre
materie prime, le nostre risorse naturali a prezzi molto bassi e li
trasformavano in merce che vendevano dieci o quindici volte il valore
a cui acquistarono i nostri prodotti. Le relazioni inter commerciali
ci hanno impoveriti in quanto ci hano fornito macchinari e tecnologie
ormai obsoleti.
Luca Bagatin: Quali
Paesi vi sostengono a livello geopolitico internazionale e quali vi
ostacolano ? Quali sono, Suo avviso, le ragioni ?
Julian Isaias Rodriguez Diaz: Ci
avversano gli Stati Uniti d'America e quattro paesi latino-americani
nell'orbita degli Stati Uniti (Messico, Cile, Colombia e Perù e con
i colpi di stato recenti si sono aggiunti anche Brasile e Paraguay,
oltre a Argentina, dove la destra di Macri ha vinto per l'1,3% contro
l'avversario peronista). A ciò si sommano i governi conservatori
d'Europa che fanno parte della NATO. Abbiamo reazioni di sostegno,
invece, da Cina e Russia e dagli altri otto Paesi dell'ALBA (Alleanza
Bolivariana delle Americhe) più El Salvador e qualche altro paese
del Medio Oriente. Le ragioni dell'una e dell'altra parte sono legate
alla solidarietà, al mercato ed al petrolio.
Luca Bagatin: Papa
Bergoglio sembra essere schierato dalla vostra parte, ovvero si è
molto adoperato per una soluzione umanitaria e pacifica delle
divisioni che percorrono il Venezuela. Cosa può dirci in marito ?
Julian Isaias Rodriguez Diaz: In
America Latina ci sono essenzialmente due significative correnti
internazionali: Papa Francesco e gli Stati Uniti d'America. La prima
diede il suo appoggio: a Cuba per gli accordi con Obama che sono
stati appena rotti da Trump; negli gli accordi di pace in Colombia
che l'oligarchia colombiana pretende di annullare ed infine al
dialogo in Venezuela fra governo ed opposizione. Papa Francesco ha
fornito tutti i mezzi per far fronte alla politica aggressiva degli
Stati Uniti d'America. In particolare egli ha cercato di evitare che
il nostro Paese cadesse in una situazione umanitaria pericolosa,
evitando lo stesso meccanismo con il quale gli USA giustificano i
loro interventi ed evitando così di ripetere quanto accaduto in
Iraq, Libia, Afghanistan e Siria.
Luca Bagatin: Qual
è attualmente la situazione politica latinoamericana ed in
particolare quella dei Paesi del Socialismo del XXI secolo ? Ci sarà
una svolta ? Il Presidente Chavez - per il futuro - in una intervista
a Gianni Minà, disse che auspicava per i popoli latinoamericani un
bagno d'amore al posto di un bagno di sangue. Pensa che sarà ancora
molto difficile contrastare i tentativi di golpe da parte delle
oligarchie economiche, oppure si giungerà, finalmente, ad un bagno
d'amore che garantisca, una volta per tutte, i deboli e gli oppressi
?
Julian Isaias Rodriguez Diaz: Il
colpo di stato non passerà. Noi resisteremo fino alla vittoria.
Tuttavia dovremo rivedere le modifiche che apporteremo durante il
processo di pacificazione. Non è stato sufficiente introdurre regole
adeguate alla democrazia borghese al fine di evitare la violenza. Non
abbiamo potuto evitarle, non sono state da noi causate, ma dai
privilegiati e da coloro i quali vogliono il nostro petrolio e sono
disposti ad esercitare la forza e l'arbitrio, la guerra contro le
nostre riforme. Possibilmente cerchiamo di mantenere un clima
pacifico, però crediamo in un "cammino di pace" e non in
un'armonia romantica che ritiene che le società cambino per grazia
dello Spirito Santo.
Luca Bagatin
Entrevista Embajador de Venezuela Dott. Julian Isaias Rodriguez Diaz
realizada por Luca Bagatin
Luca
Bagatin: Señor
Embajador, Venezuela, según lo que describen los medios de
comunicación europeos, parece sufrir divisiones y violencias
internas que, siempre de acuerdo con nuestros medios de comunicación,
están fomentadas por el gobierno dirigido por Nicolás Maduro. ¿Es
esta la verdad, o en Europa la información - como ya señaló en
otra declaración oficial - viene completamente distorsionada?
Julian
Isaias Rodriguez Diaz: Toda
la información que llega a Europa está distorsionada. Forma parte
de una campaña mediática diseñada por EE UU contra Venezuela con
el fin de apoderarse de nuestro petróleo tal como lo hicieron con
Irak, Libia, Afganistán y actualmente con Siria. La divisiones son
de la oposición. Su violencia logró amalgamar el Chavismo.
Luca
Bagatin: En
julio se votará por la Asamblea Constituyente. ¿Puede explicar por
qué el gobierno ha decidido convocar la Asamblea Constituyente, y
por qué la oposición se open a esta decisión?
Julian
Isaias Rodriguez Diaz: Venezuela
recurrió al diálogo para dar respuesta a la inflación, al desgaste
de la moneda, una acción petrolera que recupere los precios
internacionales del petróleo, frenar la inseguridad ciudadana,
controlar el acaparamiento de los alimentos y mejorar la distribución
de estos. La oposición pidió con el carácter de testigos
presenciales a 3 ex Jefes de Estado. El Gobierno ofreció a Rodríguez
Zapatero de España, Fernández de Dominicana y Torrijos de Panamá.
La oposición que con EE UU habían apostado a no lograr los
testigos, requirió entonces la presencia de una institución
internacional y Venezuela incorporó a UNASUR. Pretendiendo torpedear
el diálogo solicitaron la presencia del Papa y este manifestó su
conformidad y envió como representante al obispo de Buenos Aires
quien de inmediato se trasladó a Venezuela. A la tercera reunión
luego de dos acuerdos se levantaron y suspendieron el diálogo. El
Presidente Maduro adujo entonces que la mesa de dos se convertiría
en la de todos los sectores y factores políticos sociales y
económicos del país. La mesa sería para discutir los mismos temas
pero además de la paz y las relaciones interinstitucionales del
estado venezolano pero a través de una Asamblea Nacional
Constituyente. A esto se negó la oposición venezolana (MUD) quien
se sorprendió ante un hecho que respondió a un ‘supuesto jaque al
rey en Venezuela’.
Luca
Bagatin: La
Asamblea Constituyente parece reforzar en la Constitución actual los
derechos sociales y civiles de los ciudadanos, así como la soberanía
del Estado. ¿Usted
lo confirma?
Julian
Isaias Rodriguez Diaz: Sin
lugar a dudas, los derechos sociales y civiles son la gran conquista
de las clases bajas de América latina y de los excluidos por una
sociedad de clases que tenía por inexistente un grueso sector social
que no aparecía en los registros ni en la estadísticas. No
olvidemos que los desniveles más grandes del mundo entre quienes
poseen riqueza y quienes no la tienen están en Latinoamérica. Desde
hace quinientos años nuestros países han sido explotados primero
por España y Portugal y luego por los Estados Unidos y un nuevo
sector europeo. Adquieren nuestras materias primas, nuestros recursos
naturales a muy bajos precios, los transforman en mercancía y nos
los venden a diez o quince veces por encima del valor con el cual han
adquirido nuestros productos. La relación inter comercial nos
empobrece en cuanto nos arrojan la maquinaria o tecnología que
desechan por inservible.
Luca
Bagatin: En
el ámbito geopolítico internacional, ¿Cuáles son los países que
apoyan a Venezuela y los que están en contra? Según su opinión
¿cuáles sus razones?
Julian
Isaias Rodriguez Diaz: Nos
adversan Estados Unidos, los 4 países latino americanos que están
en la órbita de EE UU (México, Chile, Colombia y Perú y con los
golpes de estado recienten han agregado Brasil y Paraguay, más
Argentina donde lograron por 1.3 la victoria contra los sectores
progresistas. A ello se suman los gobiernos conservadores de Europa
que forman parte de la OTAN. Relación solidaria tenemos con China,
Rusia, con los 8 países del Alba más El Salvador y algunos otros
más del Medio Oriente. Las razones de una y otra cosa son
indistintamente la solidaridad, el mercado y el petróleo.
Luca
Bagatin: El
Santo Pontífice parece apoyar a Venezuela, puso muchos esfuerzos
para encontrar una solución humanitaria y pacífica a las divisiones
que hay en Venezuela. ¿Cuál es su opinión al respecto?
Julian
Isaias Rodriguez Diaz: En
América latina hay dos corrientes internacionales esencialmente
significativas: la del Papa Francisco y la de los EE UU. La primera
prestó su apoyo a Cuba para los acuerdos con Obama que acaba de
romper Trump, los acuerdos de paz en Colombia que la oligarquía
colombiana pretender anular y el diálogo en Venezuela. Francesco ha
facilitado todos los medios para enfrentar la política agresiva
norteamericana. Sobre todo ha tratado de evitar que nuestro país
caiga en una situación peligrosamente humanitaria para evitar que el
mismo mecanismo con el cual justifican sus intervenciones sea
utilizado por los EE UU para repetir lo de Irak, Libia, Afganistán y
Siria.
Luca
Bagatin: ¿Cuál
es la situación política actual de América Latina y en particular
la de los países del socialismo del siglo XXI? ¿Habrá algún
avance? El presidente Chávez, en una entrevista con Gianni Minà,
dijo que esperaba para el futuro de los pueblos de América Latina
“un baño de amor en lugar de un baño de sangre”. ¿Cree que
todavía será muy difícil contrarrestar los intentos de golpe
organizados por las oligarquías económicas, o se llegará,
finalmente, a un baño de amor que favorezca los más débiles y los
oprimidos?
Julian
Isaias Rodriguez Diaz: El
golpe de estado no pasará. Resistiremos hasta la victoria. Sin
embargo habrá que revisar los cambios que haremos en paz. No ha
bastado que nos propongamos electoralmente y ajustados a las reglas
de la democracia burguesa para evitar la violencia. No la hemos
evitado, no ha venido de nuestra parte pero los privilegiados y
quienes desean nuestro petróleo están dispuestos a ejercer la
fuerza y la arbitrariedad, la guerra, contra nuestros cambios.
Posiblemente nos mantengamos en paz pero en "pie de paz" y
no en la armonía romántica de creer que las sociedades cambian por
obra y gracia del espíritu santo.
Luca
Bagatin