Il 2 dicembre scorso si sono tenute le celebrazioni per il 50esimo anniversario di fondazione della Repubblica Democratica Popolare del Laos (LPDR).
Una fondazione avvenuta a seguito di decenni di lotte civili, sociali e politiche contro il colonialismo francese, il militarismo giapponese, l'imperialismo statunitense e i reazionari all'interno del Paese.
Il tutto sotto la guida del Partito Comunista d'Indocina prima e, successivamente, del Partito Rivoluzionario Popolare del Laos (LPRP).
Congratulazioni per l'anniversario sono giunte al Segretario Generale del Comitato Centrale del LPRP e Presidente del Laos, Thongloun Sisoulith, da parte del Segretario Generale del Partito Comunista Cinese (PCC) e Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping.
Il Presidente Xi ha osservato che il LPRP ha ottenuto risultati encomiabili, grazie al percorso socialista di riforma e apertura, adattato alle condizioni nazionali, il quale ha permesso di migliorare le condizioni di vita del popolo laotiano e rafforzare l'influenza internazionale e regionale del Paese.
Il Presidente laotiano Thongloun si è, a sua volta, congratulato con la Cina per la riuscita del XX Comitato Centrale del PCC ed ha espresso apprezzamento per le preziose e durature relazioni bilaterali fra i due Paesi socialisti, i quali, entrambi, hanno condiviso un percorso antimperialista e di costruzione di un socialismo adatto alle condizioni nazionali e volto alla modernizzazione.
Nel suo discorso, il Presidente laotiano Thongloun Sisoulith, ha sottolineato che la politica del Laos continuerà ad essere improntata a un'economia autosufficiente, volta ad uno sviluppo equilibrato sotto ogni profilo, sia esso economico, culturale e verde e su una politica estera fondata su pace, indipendenza, amicizia e cooperazione con tutti i Paesi.
Mentre il socialismo asiatico fa passi avanti, collocandosi dalla parte giusta della Storia – ovvero dalla parte della giustizia sociale, dell'armonia e di un'economia volta al benessere della comunità - imparando dai propri errori ed evolvendosi, in Polonia, guidata dalla destra di Karol Nawrocki, si chiede di mettere al bando il Partito Comunista Polacco (KPP).
Un po' come da tempo sta accadendo in vari Paesi dell'est UE guidati dall'estrema destra, fra i quali la Repubblica Ceca, che vorrebbe mettere al bando il Partito Comunista di Boemia e Moravia.
La giustizia sociale, del resto, non è da tempo di casa in UE. Avanzano le destre, anche quando si dicono sinistre. Avanzano gli antisemitismi, i pretestuosi anticomunismi, avanzano gli pseudo-socialismi (in realtà ultra liberal capitalismi), i fondamentalismi, gli ideologismi camuffati da “riformismi” o “europeismi” (ma che nulla hanno a che spartire con i promotori dell'europeismo di matrice sociale e socialista, da Mazzini a Garibaldi, da Colorni a Spinelli, a Ernesto Rossi e Mario Bergamo).
E siamo sempre lì. Senza renderci conto che il liberal capitalismo – che è il totalitarismo moderno - tutto ha messo in vendita. Tutto ha distrutto. Dai rapporti sociali alla scuola, fino alla sanità pubblica. Facendo avanzare ignoranza, violenza gratuita (vedi il fenomeno baby gang e quello maranza, ma anche i vari femminicidi, infanticidi e così via) e contrapposizione.
Avremmo, invece, molto da apprendere, dalla Storia. Sia europea che asiatica (visto che il socialismo in Asia ha avuto origine in Europa).
E invece prevale la censura. E invece prevale l'odio. E invece prevale una logica sempre più aberrante, che i fatti (economici e sociali in primis), presto o tardi, smaschereranno.
Luca Bagatin




