giovedì 18 dicembre 2025

Crescono le voci di protesta contro Trump per le minacce al Venezuela sovrano e socialista. Articolo di Luca Bagatin

 

Da più parti si levano voci di protesta contro il regime di Trump, che ha minacciato il blocco navale delle petroliere venezuelane.

Numerosi deputati del Partito Democratico USA della Commissione Affari Esteri della Camera dei Rappresentanti degli USA, hanno condannato l'amministrazione Trump relativamente alle minacce contro il Venezuela.

Costoro, hanno peraltro messo in dubbio la legalità delle azioni militari poste in essere da Trump contro le navi venezuelane, senza la certezza che queste rappresentino una minaccia per il popolo statunitense.

I deputati democratici hanno parlato di “grave abuso di potere” da parte di Trump ed hanno sottolineato che La nostra risoluzione sui poteri di guerra ha cercato di porre fine a questi attacchi extragiudiziali, ma la maggioranza dei repubblicani ha preferito la lealtà a Donald Trump rispetto al giuramento alla Costituzione”.

Il Ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo venezuelano, Yván Gil, il quale lo ha informato sulla situazione in Venezuela, sottolineando come il governo e il popolo venezuelano intendono salvaguardare fermamente la sovranità e indipendenza del Paese, rifiutando qualsiasi minaccia esterna.

Il Ministro Wang ha ribadito la partnership strategica fra la Cina e il Venezuela e la posizione cinese, in merito, è molto chiara, ovvero si oppone a “ogni forma di intimidazione unilaterale e sostiene i Paesi nella salvaguardia della loro sovranità e dignità nazionale”, esortando la comunità internazionale a sostenere la posizione del Venezuela.

In una recente conferenza stampa, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Guo Jakun, ha espresso il sostegno della Repubblica Popolare Cinese alla richiesta del Venezuela di una sessione d'urgenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite per risolvere la situazione.

Guo ha fatto presente che: “La Cina si oppone a tutti gli atti di unilateralismo e prepotenza e sostiene i Paesi nella difesa della propria sovranità e dignità nazionale. Il Venezuela ha il diritto di sviluppare autonomamente una cooperazione reciprocamente vantaggiosa con altri Paesi. Crediamo che la comunità internazionale possa comprendere e sostenere la posizione del Venezuela volta a proteggere i propri legittimi diritti e interessi. La Cina sostiene la richiesta del Venezuela di tenere una sessione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.

Anche il Ministero degli Esteri russo, in un comunicato, ha espresso preoccupazione per le decisioni unilaterali del governo USA, che potrebbero rappresentare una minaccia per la navigazione internazionale.

Il Ministero degli Esteri russo ha invitato l'amministrazione di Trump ad adottare un “approccio razionale e pragmatico”, evitando un'escalation che potrebbe avere “conseguenze imprevedibili per l'intero emisfero occidentale” ed ha esortato al dialogo fra Washington e Caracas, fondato sul diritto internazionale. Il comunicato ha ribadito la posizione russa, volta al mantenimento della pace in America Latina e nei Caraibi.

Sulla questione è intervenuto anche il Presidente socialista del Brasile, Lula, il quale si è detto anch'egli “molto preoccupato” per la crisi fra Venezuela e USA.

Egli ha esortato Trump a dialogare con il governo venezuelano, al fine di trovare una soluzione.

Lula ha ribadito di voler offrire sia a Trump che al Presidente socialista Maduro l'aiuto del Brasile, al fine di “evitare un conflitto armato qui in America Latina”.

In merito vorrebbe parlare prima di Natale con Trump “in modo che possiamo raggiungere un accordo diplomatico e non una guerra fratricida”.

Il Presidente Lula ha altresì sottolineato che “Non può trattarsi solo di rovesciare Maduro. Quali sono gli altri interessi di cui non siamo ancora a conoscenza?” riferendosi di non sapere se in gioco, da parte degli USA, ci sia solo il petrolio venezuelano, altri minerali essenziali o le terre rare.

Il Presidente dell'Assemblea Nazionale del Venezuela, Jorge Rodriguez, ha lanciato un appello ai parlamentari venezuelani invitandoli a mobilitarsi, a fianco del popolo, al fine di difendere la pace del Paese, contro le “grottesche minacce” del governo USA che intende “rubare petrolio, minerali e terre venezuelane”.

Nel frattempo, il giornalista libertario Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, ha presentato una denuncia contro la Fondazione Nobel, per aver conferito il Nobel per la Pace all'esponente della destra venezuelana, Maria Corina Machado, la quale ha incoraggiato l'escalation militare USA contro il Venezuela.

Secondo Assange, il Premio Nobel per la Pace non può essere trasformato, giustamente, in uno “strumento di guerra”.

La Machado, peraltro, come denunciato da Assange, aveva peraltro sostenuto anche il criminale regime di Netanyahu.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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