Non so cosa mi colpì di
Ralitza Kavaldjieva. Forse il naso, gli occhi, il sorriso.
Quando vengo colpito dal
fascino di una donna ho come una specie di epifania religiosa che mi
fa comprendere subito, sulla base dei tratti esteriori, l'interiorità
di un animo femminile profondo.
Fu così che decisi di
contattare Ralitza, conoscerla, intervistarla. E scoprii che avevamo
non poche affinità ideali, caratteriali, spirituali,
artistico-creative.
Ralitza è una giovane
ballerina bulgara di livello internazionale. Classe 1981 manifestò
già a 5 anni la passione per la danza, trasmessale da una famiglia
di artisti. La nonna - Antonova Zdravka - era infatti una famosa
cantante lirica, mentre la madre, Nadezdha Ivanova Miteva, fu giovane
campionessa di ginnastica ritmica nel suo Paese e lo zio, Petar
Antonov, fu affermato attore dei Paesi dell'Est e le permise di
preparare l'esame statale che la porterà ad entrare nella Scuola
Nazionale delle Belle Arti Dobri Hristov (Teatro dell'Opera di
Varna).
A 9 anni Ralitza ha un
sogno: diventare ricca e famosa, ma non per sé stessa. Bensì per
poter avere le risorse per poter accudire quanti più cani e animali
randagi possibile. I beni materiali non le interessano, ciò che le
sta a cuore è l'amore per gli animali. E così ad appena 10 anni
d'età sostiene il già citato esame statale per poter essere ammessa
al Teatro dell'Opera di Varna, la sua città natale. Viene ammessa e
l'anno seguente, a soli 11 anni, è ammessa alla Scala di Milano e
qui si trasferirà con la famiglia divenendo, anni dopo, Prima
Ballerina presso la Compagnia Nazionale di Raffaele Paganini.
Diplomata e laureata
presso l'Accademia Nazionale di Danza, Ralitza Kavaldjieva ha aperto
la Scuola di Danza dell'Est presso Ardea (Roma), che ha permesso a
molti bambini di imparare non solo a danzare, ma anche a conoscere
meglio il linguaggio del corpo e a "sentire la propria voce
interiore". Ralitza, attraverso questo ed altri progetti e
coreagrafie da lei scritti e realizzati ha voluto e vuole lanciare
principalmente un messaggio di denuncia nei confronti dei disastri
naturali (o "snaturali" come li definisce lei) che
devastano il Pianeta Terra e di speranza attraverso un percorso di
decondizionamento delle menti e di risveglio spirituale delle anime,
a partire da quelle dei più piccoli. Perché i bambini, come ama
dire lei, "sono speciali ed uniche anime sagge poratrici d'amore
per l'umanità".
Affascinato da questa
incantevole donna e dai suoi progetti di impegno artistico e
soprattutto sociale, e proponendole una futura collaborazione, ho
deciso ed avuto l'opportunità di intervistarla e farla conoscere
meglio al pubblico, in quanto personaggio non mediatico e, come tale,
destinato a diventare protagonista di un presente ed un futuro di
grande rinascita spirituale per il Pianeta.
Luca Bagatin:
Iniziamo con una domanda di rito: come nasce la tua passione per la
danza, Rali ?
Ralitza
Kavaldjieva: La mia passione nasce con la musica di
Michael Jackson e Madonna. Madonna era adoratissima da mio zio, il
quale me la trasmise attraverso i poster che addobbavano la mia
cameretta e che furono le prime immagini che vedevo quando aprivo gli
occhi la mattina.
Sognai subito di
divenire una pop star come lei, allo scopo di poter salvare i cani
randagi di tutto il mondo! Successivamente, frequentando il Teatro
dell'Opera, ho scoperto la lirica ed il mio "spirito" si è
riconosciuto in quel tipo di musica, più remota e arcaica.
Luca Bagatin: Nel
mio articolo introduttivo ho riassunto il tuo percorso artistico e
lavorativo. Puoi parlarcene più dettagliatamente ?
Ralitza
Kavaldjieva: Hai fatto
bene a riassumerlo perché il mio percorso artistico è molto lungo e
ampio e ci vorrebbe il mio curriculum intero per descriverlo.
Preferirei riassumerlo dicendo che è un percorso che comprende
ruoli nei quali il mio carattere grintoso si riconosce molto.
Luca Bagatin: Come
e quando è nata l'idea di aprire la Scuola di Danza dell'Est ?
Ralitza
Kavaldjieva: Scuola di
Danza dell'Est nasce ad Ardea nel 2009, nel momento in cui decisi di
dare un calcio al sistema ed al mondo dello spettacolo in generale.
Ed è nata dalla mia volontà di trasmettere qualcosa, soprattutto ai
giovani. Ma prima di tutto, per poter fare ciò, ho dovuto essere una
brava allieva.
Luca Bagatin: Come
ho scritto e come mi hai spesso raccontato, le tue coreografie ed i
tuoi spettacoli hanno sempre un doppio significato: artistico e
spirituale. Ovvero vogliono lanciare un messaggio e coinvolgere i
partecipanti, siano essi attori che spettatori. Quali sono i messaggi
che vuoi lanciare ?
Ralitza
Kavaldjieva: I miei
spettacoli nascono da un'idea di base che solitamente si manifesta in
me molto tempo prima di iniziare a realizzarli. Così inizio ad
osservare tutto ciò che mi circonda e che "in realtà" è
creato dalla mente materiale. Siamo un tutt'uno con ciò che vediamo,
ma non ce ne rendiamo conto in quanto i nostri sensi sono limitati
dalla materia. Così unisco tutto ciò in un unico pensiero
attraverso più energie e creo del potenziale artistico. Un po' come
fanno le formiche: assieme ed unite riescono ad abbattere ogni
barriera, pur essendo microscopiche.
I
miei spettacoli lanciano messaggi spirituali per coloro i quali li
sanno cogliere. I bambini ai quali insegno sono degli strumenti che,
assieme alla musica, possono raggiungere gli adulti e rompere i loro
schemi mentali precostituiti. Il mio obiettivo è così, attraverso
la danza e la musica, quello di risvegliare i loro cuori. Ritengo che
le persone abbiano un potenziale Divino, ma siano cadute in una sorta
di profonda "amnesia" a causa del sistema materialistico da
loro stesse creato. Hanno la fortuna di abitare in un pianeta
bellissimo, ma non se ne rendono conto e pensano che l'unico modo di
vivere sia quello di accumulare ed utilizzare il danaro. Attraverso i
miei spettacoli cerco di rompere ogni schema materialistico e
raggiungere i cuori umani.
Luca Bagatin: Puoi
citarci alcuni degli spettacoli da te scritti e messi in scena ?
Ralitza
Kavaldjieva: Sono molti.
Fra gli ultimi posso dirti che ho montato la Snow Queen in Germania
due anni fa al Grand Teatro di Flansburg. Con i primi
ballerini dell'Opera di Belgrado
ho
ricevuto la proposta di montare la produzione del Conte di
Montecristo all'Opera di Sofia e Varna, ma ho dovuto rifiutare perché
stavo preparando il mio show per un importante concorso a Milano che
ha vinto un premio all'American Ballet. Ho fatto poi molte altre
esperienze importanti, come il Festival Intercontinentale di musica
jazz e poesia, interamente dipinta su tutto il corpo con la tecnica
del body painting. In quell'occasione ho rappresentato il futurismo,
accompagnata dalla famosa violinista Anila Kraja. Collaboro
costantemente con la Fenice ed il centro culturale bulgaro di Roma ed
ho interpretato diversi ruoli nei teatri italiani più famosi. Fra i
quali la Carmen di Bizet, assieme a Raffaele Paganini.
Luca Bagatin: Al
mondo dello spettacolo e della televisione hai preferito un percorso
tuo personale, non mediatico, indipendente, al di fuori di tutti i
canali tradizionali. Come mai questa coerente ed ammirevole scelta ?
Ralitza
Kavaldjieva: Perché non sono una persona disposta a
scendere a compromessi. Così ho preferito seguire il mio percorso da
indipendente. Opponendomi al sistema. Nel mio piccolo faccio molta
beneficienza, mantenendo le bambine di alcune famiglie italiane che a
causa del sistema capitalista perdono il lavoro e la possibilità di
istruire i propri figli.
Ci sono bambine che
vedono in me una "maestra di vita", ma non voglio insegnare
nulla a nessuno. Solo aiutarle a ritrovare la loro autostima, facendo
loro da semplice guida. Da ogni bambino cerco di tirar fuori il
meglio. Per fare questo mi ispiro per molti versi ai concetti
spirituali dei bambini indaco e cristallo, ovvero anime che hanno la
missione di risvegliare la coscienza delle persone.
Luca Bagatin: Che
tipo di donna è, in sostanza, Ralitza Kavaldjieva ?
Ralitza
Kavaldjieva: Una donna
combattiva, fedele, coraggiosa e grande lavoratrice.
Luca Bagatin (nella foto con Ralitza)