Cuba resiste ad ogni
tentativo di destabilizzazione.
Del resto lo fa sin dagli
Anni '50 e '60, da quando si liberò dalla dittatura corrotta di Batista,
sostenuto dagli USA.
La Cuba rivoluzionaria
scende in piazza per protestare contro le manifestazioni
antigovernative violente.
“Chiunque voglia
vedere com'è Cuba, come viene vissuta a Cuba, come ogni giorno
questo popolo costruisce pagine di eroismo, come questo popolo ha
affrontato la pandemia (…), si vede quanto sia diverso il mondo su
cui scommettiamo, il mondo che vogliamo costruire”. Queste le
parole del Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Diaz-Canel nei
giorni scorsi.
E ha incalzato
denunciando le campagne d'odio e di diffamazione diffuse nei social
network contro Cuba: “L'altro obiettivo su cui punta il nemico è
creade disordini sociali, incertezza. La campagna sui social network
è una campagna irritante, totalmente bugiarda, diffamatoria. Gli
appelli sui social network sono totalmente aggressivi, chiedendo
l'omicidio, chiedendo il linciaggio, minacciando, chiedendo la
distruzione delle strutture, chiedendo un attacco alle case delle
persone e in particolare alle persone indicate come rivoluzionari”.
Diaz-Canel, che ha aperto
comunque un dialogo con i manifestanti pacifici, ma mantenendo il
pugno di ferro con i violenti, ha inoltre affermato che “La
nostra società non è una società che genera odio e quelle persone
hanno agito con odio. Il sentimento dei cubani è un sentimento di
solidarietà e queste persone hanno compiuto questi atti armati, con
atti di vandalismo, urlando per la morte, pianificando di razziare
luoghi pubblici, rompendo, rubando, lanciando pietre. Questa
situazione è stata sfruttata da coloro che non vogliono realmente
che si sviluppi la rivoluzione cubana o un rapporto civile rispetto
agli Stati Uniti”.
Il Presidente Diaz-Canel,
aprendo al dialogo con i manifestanti pacifici, ha anche affermato
che “Dobbiamo acquisire esperienza dai disordini. Dobbiamo anche
fare un’analisi critica dei nostri problemi per agire e superare,
ed evitare che si ripetano”
Solidarietà al governo
cubano è arrivata anche da Roger Waters, storico leader dei Pink
Floyd e da sempre in prima linea per i diritti umani, civili e per il
socialismo.
Roger Waters punta il
dito contro il blocco commerciale imposto dagli USA contro Cuba e
come poi questo viene strumentalizzato dagli stessi USA per soffocare
l'economia cubana.
Roger Waters ha spiegato,
in merito a ciò, che: “Se sei interessato alla mia casa e non
puoi comprarla da me, è perché non voglio vendertela, né voglio
affittarla. Allora mi chiudete in casa, e non mi fate uscire per
andare al supermercato, o in farmacia, o in banca, e non mi fate
vendere o acquistare i pezzi di ricambio della macchina o della moto,
e oltre a questo mi cancellate i conti e le carte di credito e i
risparmi…
Dopo un pò i miei
familiarii si dispereranno, alcuni scapperanno dalla finestra… e
voi da fuori comincerete a gridare che sono incapace a provvedere a
casa mia e che sono un dittatore, che faccio soffrire la mia
famiglia… e poi cominceranno a dire che il governo di casa mia è
in crisi e che i vicini avranno il permesso ed il dovere di
intervenire e cacciarmi con lo scopo di occuparsi loro della “crisi
umanitaria” della mia famiglia…
Non dirai mai la
verità ossia che quello che ti interessa è stare a casa mia.
Ed è per questo che
mi hai messo in questa situazione critica davanti alla mia famiglia.”
Dello
stesso avviso anche il giornalista italiano Gianni Minà, storico
amico di Cuba, che proprio per questa sua amicizia e solidarietà
umana e civile, fu ingiustamente estromesso dal panorama mediatico
italiano, molti anni fa.
Minà
è intervenuto, fra l'altro, con queste parole: “Il 23 giugno
scorso, l’Onu approva, quasi all’unanimità, la risoluzione per
la fine dell’embargo a Cuba, che ha provocato da varie decadi,
sofferenze e danni incalcolabili. Unici due astenuti: Stati Uniti e
Israele. Obama, nel 2016, aveva scelto l’astensione, ma con Trump
prima e ora con Biden, si è ritornati al voto contrario.
Oggi stiamo assistendo a un Golia
che, non contento della sua violenza usata contro chi non può e non
vuole rispondere alle provocazioni, blocca le braccia a Davide per
colpirlo meglio e di più.
E’ una situazione inaccettabile e
pericolosa: oggi tocca a Cuba, domani potrebbe toccare, per interessi
di ogni tipo, a qualunque Paese si discosti dal pensiero corale.
E’ una situazione inaccettabile
per un Paese come Cuba, che è portatore di un sistema unico nel
panorama politico mondiale, a cui ha aderito il suo popolo.
E’ una situazione così
inaccettabile che mi è impossibile voltare la faccia da un’altra
parte, come uomo e come giornalista”.
Sostegno a Cuba è
arrivato anche dal partito “Comunisti di Russia” di Maxim
Suraykin, il cui Comitato Centrale, in un comunicato, ha affermato
che:
“Le conseguenze
socio-economiche della prolungata pandemia non hanno aggirato la Cuba
socialista, orgoglio di tutte le persone libere del pianeta. Un
numero significativo di cubani, insoddisfatti delle circostanze sia
soggettive che oggettive della pandemia, è sceso nelle strade delle
città cubane chiedendo di accelerare la vaccinazione, eliminare il
deficit e criticare elementi della burocrazia. All'inizio, il potere
popolare non ha interferito con le azioni dei cittadini, ma poi
queste azioni hanno assunto un carattere ovviamente aggressivo e
antisocialista. (…).
In queste condizioni,
il Partito Comunista Cubano si è comportato con saggezza e decisione
- non solo ha preso misure ragionevoli per ristabilire l'ordine, ma
ha anche, soprattutto, fatto appello alla maggioranza socialista
della società civile, esortando i comunisti a scendere in piazza e
difendere la Rivoluzione . Anche il presidente di Cuba, il leader del
Partito Comunista, Miguel Diaz-Canel, ha preso parte alle
manifestazioni per il potere popolare.
Non c'è dubbio che,
nonostante tutte le difficoltà e alcune mancanze ed errori, la
maggioranza della popolazione cubana sostiene fermamente il Partito
Comunista e il sistema socialista, che sono i garanti
dell'indipendenza dello Stato. In queste condizioni, il partito
“Comunisti di Russia” esprime piena solidarietà ai comunisti di
Cuba, alla direzione di questo Paese fraterno e all'intero popolo
cubano. (…).
È probabile che le
recenti riforme economiche, compresi gli aumenti dei prezzi e le
revisioni di alcuni aspetti della politica sociale, nonché le severe
restrizioni sul coronavirus, abbiano effettivamente causato un
aumento del malcontento pubblico. Siamo convinti che un partito così
forte ed esperto come il PCC eliminerà tutte le carenze e le
asperità e invierà quadri energici e di talento per risolvere i
problemi. La fattibilità del socialismo cubano è chiara a tutti.
(…). Gli Stati Uniti sono i principali responsabili di tutti i
problemi del popolo cubano. Pertanto, facciamo appello a quella parte
dei manifestanti che è caduta sotto l'influenza di manipolatori
esterni e agenti del nemico: parlando contro il potere popolare, stai
versando acqua sul mulino yankee!
Cuba ha tutti i
meccanismi per la discussione pubblica dei problemi esistenti, per
condurre discussioni, per sostituire i rappresentanti del popolo.
Agite nel quadro della democrazia socialista!
Il partito “Comunisti
di Russia” è convinto che in questo momento difficile la
generazione storica dei combattenti rivoluzionari dovrebbe
contribuire attivamente a stabilizzare la situazione nel Paese.
Chiediamo alla leadership russa di fornire alla Repubblica di Cuba
un'eventuale assistenza umanitaria per risolvere i problemi
esistenti.
Siamo fiduciosi che la
Cuba socialista, fedele alle idee di Martì, Lenin, Fidel, Raul e del
Che, si alzerà e avanzerà!”
Luca
Bagatin
www.amoreeliberta.blogspot.it