Dal 15 al 19 settembre si
terranno, in tutto il mondo, in contemporanea con Caracas, delle
manifestazioni di sostegno alla Rivoluzione Bolivariana ed al
Venezuela sovrano, minacciato dagli Stati Uniti d'America di Donald
Trump, il quale ha annunciato contro il Paese sudamericano sanzioni
economiche ed un intervento militare con l'obiettivo di rovesciare il
governo venezuelano democraticamente eletto e guidato dal Presidente
socialista Nicolas Maduro.
Non è la prima volta che
gli USA, nella Storia, intervengono militarmente per destabilizzare
l'America Latina ed il Terzo Mondo in particolare. E' solo di pochi
giorni fa il ricordo del compianto Presidente socialista cileno
democraticamente eletto Salvador Allende, il cui governo fu
rovesciato da un Colpo di Stato fomentato dalla CIA l'11 settembre
del 1973 e che portò al governo il dittatore liberista Augusto
Pinochet.
L'America Latina socialista e sovrana merita di essere difesa da
tutto il mondo autenticamente libero e democratico ed è per questo
che il Venezuela ha organizzato un evento al Teatro Teresa Carreño
di Caracas, che si terrà dal 16 al 19 settembre prossimi dal titolo
"Todos somos Venezuela (Tutti siamo
Venezuela) - dialogo mondiale per la pace, la sovranità e la
democrazia bolivariana" e, dunque, in
numerosi Paesi, fra i quali Italia (il 15 settembre alle ore 17.00 a
Roma presso il Parco Simon Bolivar di Montesacro) e Gran Bretagna (il
17 settembre a Londra alle ore 12.00 presso l'Ambasciata del
Venezuela), si terranno in quei giorni manifestazioni concomitanti in
sostegno a tale iniziativa.
Va
peraltro ricordato che già nei primi giorni di agosto, nel Consiglio
di Diritti Umani dell'Onu riunito a Ginevra, 57 Stati firmarono un
documento in appoggio al legittimo governo del Venezuela contro ogni
ingerenza straniera.
All'evento
di Caracas sarà in prima linea presente il Presidente socialista
della Bolivia Evo Morales al seguito di numerosi movimenti sociali in
difesa della Rivoluzione Bolivariana.
Non va
dimenticato, peraltro, parlando di America Latina e nella fattispecie
in questo caso di Argentina, che cresce il malumore e l'indignazione
per la scomparsa dell'attivista Santiago Maldonado, il 28enne della
provincia di Buenos Aires scomparso il 1 di agosto agosto dopo una
manifestazione - repressa nel sangue dalla polizia - in sostegno
agli indigeni Mapuche le cui terre sono minacciate dalle
multinazionali straniere.
Santiago
Maldonado sembra dunque il primo desaparecido di un governo, quello
del liberale Mauricio Macri, cha già dal suo insediamento sta via
via distruggendo ogni conquista sociale attuata dal peronismo
kirchnerista, in particolare per quanto riguarda i diritti dei
disabili e bloccando addirittura ogni sostegno all'associazione delle
Nonne di Plaza de Mayo per identificare i bambini sottratti alle
madri durante le dittature antiperoniste.
L'America
Latina del Socialismo del XXI secolo, dal Venezuela all'Argentina,
sembra dunque sempre più in pericolo. Non facciamole mancare la
nostra vicinanza. Civile, democratica, socialista e libertaria.
Luca
Bagatin
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