giovedì 29 giugno 2017

Intervista di Luca Bagatin all'Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia Dott. Julián Isaías Rodríguez Díaz sull'attuale situazione politica in Venezuela/Entrevista realizada por Luca Bagatin a El Embajador de la República Bolivariana de Venezuela en Italia Dott. Isaías Rodríguez sobre la situación política actual en Venezuela


Julian Isaias Rodriguez Diaz, già Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia ed in passato Vice Presidente della Repubblica venezuelana con Hugo Chavez, è stato nominato Vice Presidente dell'Assemblea Costituente indetta dal governo del Presidente socialista eletto Nicolas Maduro.
Oggi, come già lo scorso anno, ho avuto la possibilità e l'onore di intervistarlo in merito all'attualità venezuelana e latinoamericana.

Luca Bagatin: Signor Ambasciatore, il Venezuela, da come appare nei media europei, sembra un Paese preda delle divisioni e dalle violenze che, i media nostrani, descrivono come fomentati dal governo presieduto da Nicolas Maduro. E' davvero così, oppure qui da noi l'informazione - come peraltro già segnalato in un Vostro comunicato ufficiale (http://amoreeliberta.blogspot.it/2017/05/comunicato-ufficiale-dellambasciata-del.html) - arriva completamente distorta ?
Julian Isaias Rodriguez Diaz: Tutte le informazioni che raggiungono l'Europa sono distorte. Fanno parte di una campagna mediatica progettata dagli USA contro il Venezuela al fine di accaparrarsi il nostro petrolio, come hanno fatto con l'Iraq, la Libia, l'Afghanistan e ora la Siria. Le divisioni sono nell'opposizione. La loro violenza è stata in grado di riunificare il Chavismo.

Luca Bagatin: A luglio si voterà per l'Assemblea Costituente. Può spiegarci il perché il governo ha deciso di indire la Costituente e come mai questa è così osteggiata e contrastata dall'opposizione ?
Julian Isaias Rodriguez Diaz: Il Venezuela è ricorso al dialogo per rispondere all'inflazione, alla perdita di potere d'acquisto della moneta, ha portato avanti un'azione petrolifera al fine di recuperare i prezzi internazionali del petrolio, frenare l'insicurezza cittadina, controllare l'accaparramento di cibo e migliorare la distribuzione di questi. L'opposizione ha voluto che vi fossero tre testimoni oculari che controllassero ciò, ovvero tre ex Capi di Stato. Il governo ha offerto Rodriguez Zapatero di Spagna, Fernandez della Repubblica Dominocana e Torrijos di Panama. L'opposizione che con gli Stati Uniti d'America aveva scelto di non raggiungere i testimoni, ha poi chiesto la presenza di una istituzione internazionale ed il Venezuela si è unito a UNASUR (Unione delle Nazioni Sudamericane). Fallito ogni tentativo di dialogo, hanno richiesto la presenza del Papa e dopo che questi ha espresso il suo consenso, ha inviato come suo rappresentante il vescovo di Buenos Aires, il quale immediatamente si trasferì in Venezuela. Alla terza riunione, dopo due accordi, i rappresentanti dell'opposizione se ne andarono e sospesero il dialogo. Il presidente Maduro ha sostenuto poi che il tavolo a due si sarebbe convertito nello sviluppo di tutti i settori politico sociali ed economici del Paese. Il tavolo delle trattative sarebbe quello di discutere gli stessi problemi, ma anche la pace e le relazioni inter-istituzionali dello Stato venezuelano, ma attraverso un'Assemblea Nazionale Costituente. Ciò è stato rifiutato dall'opposizione venezuelana (MUD), la quale ha dichiarato 'scacco matto al re in Venezuela'.

Luca Bagatin: La Costituente sembra voler rafforzare in Costituzione i diritti sociali e civili dei cittadini, oltre che a sovranità dello Stato. Lo conferma ?
Julian Isaias Rodriguez Diaz: Senza dubbio, i diritti sociali e civili sono la grande conquista delle classi inferiori dell'America Latina ed escluse da una società di classe che riteneva inesistente un ampio settore sociale, il quale veniva tenuto nascosto nei registri e nelle statistiche ufficiali. Non dimentichiamo che il più grande dislivello del mondo tra coloro i quali posseggono la ricchezza e quelli che non la posseggono si trovano in America Latina. Per cinquecento anni i nostri Paesi sono state sfruttate prima da Spagna e Portogallo e poi dagli Stati Uniti d'America e un nuovo settore europeo. Essi acquisivano le nostre materie prime, le nostre risorse naturali a prezzi molto bassi e li trasformavano in merce che vendevano dieci o quindici volte il valore a cui acquistarono i nostri prodotti. Le relazioni inter commerciali ci hanno impoveriti in quanto ci hano fornito macchinari e tecnologie ormai obsoleti.

Luca Bagatin: Quali Paesi vi sostengono a livello geopolitico internazionale e quali vi ostacolano ? Quali sono, Suo avviso, le ragioni ?
Julian Isaias Rodriguez Diaz: Ci avversano gli Stati Uniti d'America e quattro paesi latino-americani nell'orbita degli Stati Uniti (Messico, Cile, Colombia e Perù e con i colpi di stato recenti si sono aggiunti anche Brasile e Paraguay, oltre a Argentina, dove la destra di Macri ha vinto per l'1,3% contro l'avversario peronista). A ciò si sommano i governi conservatori d'Europa che fanno parte della NATO. Abbiamo reazioni di sostegno, invece, da Cina e Russia e dagli altri otto Paesi dell'ALBA (Alleanza Bolivariana delle Americhe) più El Salvador e qualche altro paese del Medio Oriente. Le ragioni dell'una e dell'altra parte sono legate alla solidarietà, al mercato ed al petrolio.

Luca Bagatin: Papa Bergoglio sembra essere schierato dalla vostra parte, ovvero si è molto adoperato per una soluzione umanitaria e pacifica delle divisioni che percorrono il Venezuela. Cosa può dirci in marito ?
Julian Isaias Rodriguez Diaz: In America Latina ci sono essenzialmente due significative correnti internazionali: Papa Francesco e gli Stati Uniti d'America. La prima diede il suo appoggio: a Cuba per gli accordi con Obama che sono stati appena rotti da Trump; negli gli accordi di pace in Colombia che l'oligarchia colombiana pretende di annullare ed infine al dialogo in Venezuela fra governo ed opposizione. Papa Francesco ha fornito tutti i mezzi per far fronte alla politica aggressiva degli Stati Uniti d'America. In particolare egli ha cercato di evitare che il nostro Paese cadesse in una situazione umanitaria pericolosa, evitando lo stesso meccanismo con il quale gli USA giustificano i loro interventi ed evitando così di ripetere quanto accaduto in Iraq, Libia, Afghanistan e Siria.

Luca Bagatin: Qual è attualmente la situazione politica latinoamericana ed in particolare quella dei Paesi del Socialismo del XXI secolo ? Ci sarà una svolta ? Il Presidente Chavez - per il futuro - in una intervista a Gianni Minà, disse che auspicava per i popoli latinoamericani un bagno d'amore al posto di un bagno di sangue. Pensa che sarà ancora molto difficile contrastare i tentativi di golpe da parte delle oligarchie economiche, oppure si giungerà, finalmente, ad un bagno d'amore che garantisca, una volta per tutte, i deboli e gli oppressi ?
Julian Isaias Rodriguez Diaz: Il colpo di stato non passerà. Noi resisteremo fino alla vittoria. Tuttavia dovremo rivedere le modifiche che apporteremo durante il processo di pacificazione. Non è stato sufficiente introdurre regole adeguate alla democrazia borghese al fine di evitare la violenza. Non abbiamo potuto evitarle, non sono state da noi causate, ma dai privilegiati e da coloro i quali vogliono il nostro petrolio e sono disposti ad esercitare la forza e l'arbitrio, la guerra contro le nostre riforme. Possibilmente cerchiamo di mantenere un clima pacifico, però crediamo in un "cammino di pace" e non in un'armonia romantica che ritiene che le società cambino per grazia dello Spirito Santo.

Luca Bagatin

Entrevista Embajador de Venezuela Dott. Julian Isaias Rodriguez Diaz
realizada por Luca Bagatin

Luca Bagatin: Señor Embajador, Venezuela, según lo que describen los medios de comunicación europeos, parece sufrir divisiones y violencias internas que, siempre de acuerdo con nuestros medios de comunicación, están fomentadas por el gobierno dirigido por Nicolás Maduro. ¿Es esta la verdad, o en Europa la información - como ya señaló en otra declaración oficial - viene completamente distorsionada?

Julian Isaias Rodriguez Diaz: Toda la información que llega a Europa está distorsionada. Forma parte de una campaña mediática diseñada por EE UU contra Venezuela con el fin de apoderarse de nuestro petróleo tal como lo hicieron con Irak, Libia, Afganistán y actualmente con Siria. La divisiones son de la oposición. Su violencia logró amalgamar el Chavismo.



Luca Bagatin: En julio se votará por la Asamblea Constituyente. ¿Puede explicar por qué el gobierno ha decidido convocar la Asamblea Constituyente, y por qué la oposición se open a esta decisión?

Julian Isaias Rodriguez Diaz: Venezuela recurrió al diálogo para dar respuesta a la inflación, al desgaste de la moneda, una acción petrolera que recupere los precios internacionales del petróleo, frenar la inseguridad ciudadana, controlar el acaparamiento de los alimentos y mejorar la distribución de estos. La oposición pidió con el carácter de testigos presenciales a 3 ex Jefes de Estado. El Gobierno ofreció a Rodríguez Zapatero de España, Fernández de Dominicana y Torrijos de Panamá. La oposición que con EE UU habían apostado a no lograr los testigos, requirió entonces la presencia de una institución internacional y Venezuela incorporó a UNASUR. Pretendiendo torpedear el diálogo solicitaron la presencia del Papa y este manifestó su conformidad y envió como representante al obispo de Buenos Aires quien de inmediato se trasladó a Venezuela. A la tercera reunión luego de dos acuerdos se levantaron y suspendieron el diálogo. El Presidente Maduro adujo entonces que la mesa de dos se convertiría en la de todos los sectores y factores políticos sociales y económicos del país. La mesa sería para discutir los mismos temas pero además de la paz y las relaciones interinstitucionales del estado venezolano pero a través de una Asamblea Nacional Constituyente. A esto se negó la oposición venezolana (MUD) quien se sorprendió ante un hecho que respondió a un ‘supuesto jaque al rey en Venezuela’.



Luca Bagatin: La Asamblea Constituyente parece reforzar en la Constitución actual los derechos sociales y civiles de los ciudadanos, así como la soberanía del Estado. ¿Usted lo confirma?

Julian Isaias Rodriguez Diaz: Sin lugar a dudas, los derechos sociales y civiles son la gran conquista de las clases bajas de América latina y de los excluidos por una sociedad de clases que tenía por inexistente un grueso sector social que no aparecía en los registros ni en la estadísticas. No olvidemos que los desniveles más grandes del mundo entre quienes poseen riqueza y quienes no la tienen están en Latinoamérica. Desde hace quinientos años nuestros países han sido explotados primero por España y Portugal y luego por los Estados Unidos y un nuevo sector europeo. Adquieren nuestras materias primas, nuestros recursos naturales a muy bajos precios, los transforman en mercancía y nos los venden a diez o quince veces por encima del valor con el cual han adquirido nuestros productos. La relación inter comercial nos empobrece en cuanto nos arrojan la maquinaria o tecnología que desechan por inservible.



Luca Bagatin: En el ámbito geopolítico internacional, ¿Cuáles son los países que apoyan a Venezuela y los que están en contra? Según su opinión ¿cuáles sus razones?

Julian Isaias Rodriguez Diaz: Nos adversan Estados Unidos, los 4 países latino americanos que están en la órbita de EE UU (México, Chile, Colombia y Perú y con los golpes de estado recienten han agregado Brasil y Paraguay, más Argentina donde lograron por 1.3 la victoria contra los sectores progresistas. A ello se suman los gobiernos conservadores de Europa que forman parte de la OTAN. Relación solidaria tenemos con China, Rusia, con los 8 países del Alba más El Salvador y algunos otros más del Medio Oriente. Las razones de una y otra cosa son indistintamente la solidaridad, el mercado y el petróleo.



Luca Bagatin: El Santo Pontífice parece apoyar a Venezuela, puso muchos esfuerzos para encontrar una solución humanitaria y pacífica a las divisiones que hay en Venezuela. ¿Cuál es su opinión al respecto?

Julian Isaias Rodriguez Diaz: En América latina hay dos corrientes internacionales esencialmente significativas: la del Papa Francisco y la de los EE UU. La primera prestó su apoyo a Cuba para los acuerdos con Obama que acaba de romper Trump, los acuerdos de paz en Colombia que la oligarquía colombiana pretender anular y el diálogo en Venezuela. Francesco ha facilitado todos los medios para enfrentar la política agresiva norteamericana. Sobre todo ha tratado de evitar que nuestro país caiga en una situación peligrosamente humanitaria para evitar que el mismo mecanismo con el cual justifican sus intervenciones sea utilizado por los EE UU para repetir lo de Irak, Libia, Afganistán y Siria.



Luca Bagatin: ¿Cuál es la situación política actual de América Latina y en particular la de los países del socialismo del siglo XXI? ¿Habrá algún avance? El presidente Chávez, en una entrevista con Gianni Minà, dijo que esperaba para el futuro de los pueblos de América Latina “un baño de amor en lugar de un baño de sangre”. ¿Cree que todavía será muy difícil contrarrestar los intentos de golpe organizados por las oligarquías económicas, o se llegará, finalmente, a un baño de amor que favorezca los más débiles y los oprimidos?

Julian Isaias Rodriguez Diaz: El golpe de estado no pasará. Resistiremos hasta la victoria. Sin embargo habrá que revisar los cambios que haremos en paz. No ha bastado que nos propongamos electoralmente y ajustados a las reglas de la democracia burguesa para evitar la violencia. No la hemos evitado, no ha venido de nuestra parte pero los privilegiados y quienes desean nuestro petróleo están dispuestos a ejercer la fuerza y la arbitrariedad, la guerra, contra nuestros cambios. Posiblemente nos mantengamos en paz pero en "pie de paz" y no en la armonía romántica de creer que las sociedades cambian por obra y gracia del espíritu santo.


Luca Bagatin

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