Olga Shalina, attivista di lungo corso
del partito nazionalbolscevico "Altra Russia", guidato
dallo scrittore Eduard Limonov, rischia cinque anni di carcere, per
aver protestato contro i casi di tortura e di violazione dei diritti
umani nelle carceri russe, già segnalate dal quotidiano Novaja
Gazeta l'estate scorsa.
L'attivista, lo scorso 25 ottobre, ha
attuato una protesta presso la mostra Interpolitekh, tenutasi a
Mosca, ove erano esposte attrezzature militari e di polizia. Salita
su un furgone, la Shalina si è tagliata - per denunciare la
drammaticità del sistema carcerario russo - le vene del braccio
sinistro e ha lanciato volantini di protesta contro la polizia ed il
sistema penitenziario repressivo.
Trasportata successivamente in
ospedale, è accusata di teppismo e incitamento all'odio, rischiando
ben cinque anni di carcere.
Il Partito Nazionalbolscevico di
Limonov (fondato negli Anni '90 assieme al filosofo Dugin ed al
chitarrista punk rock Egor Letov) non è nuovo a atti di protesta,
esclusivamente nonviolenti e spesso goliardici, contro il sistema
autoritario del governo Putin e contro il sistema liberal capitalista
in generale, al punto da essere stato messo ufficialmente fuorilegge
(unico partito in Russia) nel 2007.
Successivamente ha assunto la
denominazione di Altra Russia e cambiato simbolo (una granata al
posto della falce e martello di colore nero). Alleato in un primo
tempo ai liberali di Kasparov, successivamente Altra Russia ha
proseguito per la sua strada, a causa delle divisioni interne del
fronte liberale e proseguendo la sua opposizione sia al sistema
repressivo putiniano, sia alle politiche liberal-capitaliste, non
ultime quelle sull'aumento dell'Iva e dell'età pensionabile, a
fianco del Partito Comunista della Federazione Russa e del Fronte di
Sinistra di Sergej Udalc'ov, quest'ultimo già arrestato sia di
recente - pur avendo guidato una manifestazione pacifica autorizzata
- che nel 2017 assieme a Limonov stesso, solo per aver guidato
entrambi una manifestazione anticapitalista pacifica ove chiedevano
la nazionalizzazione della grande industria, una moratoria delle
privatizzazioni nei servizi sociali, la riforma del codice del
lavoro, trasparenza nelle elezioni e l'indipendenza della
magistratura.
Del Partito Nazionalbolscevico, ovvero
di Altra Russia, composto prevalentemente da giovani punk o ex punk,
libertari e "desperados" poveri delle periferie russe
delusi dal crollo dell'URSS e dall'avvento degli oligarchi e del
capitalismo assoluto, con un programma economico di sinistra
(giustizia sociale, proprietà in comune, lavoro collettivo) e una
politica di destra (priorità dello Stato e della nazione,
eurasiatismo), parla uno dei bellissimi romanzi dello scrittore e
giornalista di Altra Russia Zachar Prilepin, già collega alla Novaja
Gazeta e amico della compianta Anna Politkovskaja (la quale fu una
sostenitrice dei giovani nazbol e li definiva: "giovani
coraggiosi, puliti, gli unici o quasi che permettono di guardare con
fiducia all'avvenire morale del Paese"). Tale romanzo,
"Sankya", è edito in Italia da Voland ed è uno spaccato
delle periferie russe e della ribellione dei suoi giovani nei
confronti di un sistema autoritario e a tutela unicamente dei ceti
più ricchi.
Olga Shalina |
Se pensiamo che in Brasile ha vinto
l'ennesimo liberal capitalista autoritario, il quale ha giocato sul
colpo di stato giudiziario contro Lula e la Roussef e sulle fake news
che il suo partito ha diffuso in rete, possiamo dire che anche
l'America Latina rischia tempi molto bui e la perdita delle conquiste
ottenute dal Socialismo del XXI secolo (come già accaduto di recente
con Macri in Argentina e con il voltafaccia di Lenin Moreno in
Ecuador) dei Lula, dei Kirchner in Argentina, dei Morales in Bolivia
e dei Chavez in America Latina.
Ormai la contrapposizione non appare
più da tempo quella fra destra e sinistra, ma fra
liberal-capistalismo autoritario da una parte (sostenuto dalle destre e dalle
sinistre del capitale) e dal socialismo e populismo
autentico dall'altra. Socialismo e populismo degli Herzen, dei
Mazzini, dei Garibaldi, dei Proudhon, dei Marx, dei Bakunin, degli
Engels: quello della Prima Internazionale dei Lavoratori, che
purtroppo nell'800 non seppe sanare le sue divisioni interne; quello
dei socialisti populisti russi, i narodniki di fine '800 come il già
citato Herzen, l'amico di sempre del Risorgimento italiano e dei suoi
eroi, colui il quale già prefigurava un sistema socialista per la
Russia, affermando: : "Il contadino russo conosce soltanto la
moralità che nasce istintivamente e naturalmente dal suo comunismo
[...] la manifesta ingiustizia dei proprietari terrieri lega il
contadino ancor più strettamente alle leggi della sua comunità
[...] l'organizzazione della comunità ha tenuto testa alle
intromissioni del governo [...] è sopravvissuta ed è rimasta
integra fino allo sviluppo del socialismo in Europa"; quello dei
popoli liberi e indigeni dell'America Latina emancipati da Bolivar,
Sandino, Chavez, Maduro, Evo Morales, Pepe Mujica, Correa e quelli
africani emancipati da Gheddafi, Sankara, Machel e molti altri leader
panafricani.
L'alternativa è dunque fra i popoli
oppressi e poveri e i ricchi, gli oligarchi. Fra chi ricerca l'amore
e chi fomenta l'odio e il dolore dei molti, dei troppi, che ancora
oggi muoiono di fame o nelle carceri o sono vilipesi e sono alla
ricerca di un riscatto. Riscatto fatto di democrazia autentica. Che è
libertà unita all'amore. Libertà dal danaro, dal capitale, dallo
sfruttamento, dalla violenza (che può essere fisica e mentale). E
amore che è condivisione reale con i nostri simili. Che è lavoro in
comune, cooperazione, autogestione, socialismo non ideologico,
spiritualità, socialità, tradizione, cultura, crescita morale e intellettuale.
Luca Bagatin
www.amoreeliberta.blogspot.it
Vedi anche: https://www.rferl.org/a/activist-shalina-cuts-veins-protest-russian-prisons-conditions/29563823.html
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