Al via la campagna elettorale in Russia, in vista delle elezioni per il rinnovo della Duma, il Parlamento russo, che si terranno dal 17 al 19 settembre prossimi.
Se da una parte ai nazionalbolscevichi de “L'Altra Russia di Eduard Limonov” è stato impedito di presentare liste elettorali (senza una motivazione valida), mentre il Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF) di Gennady Zjuganov sta facendo ricorso per il rifiuto - da parte delle autorità - di presentare la candidatura di Pavel Grudinin, uomo di punta del partito, il leader dei “Comunisti di Russia” (CPKR), Maxim Suraykin, classe 1978, scende in campo con un tour elettorale, partendo dalla città di Barnaul, nel sud-ovest della Siberia.
Lo ha fatto il 30 luglio scorso, spiegando che, nonostante il fatto che il partito non disponga di finanziamenti pubblici (come i partiti presenti attualmente alla Duma) e quindi abbia a disposizione risorse limitate per poter raccogliere tutte le firme necessarie alla presentazione delle liste, conta di ottenere dal 7% al 12% dei consensi.
Gran parte del suo discorso è stato incentrato sulle critiche al sistema capitalista russo: “Molti soldi vanno agli oligarchi, quindi il 99% della popolazione del Paese vive male” - ha affermato Suraykin - “Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è un alloggio, servizi pubblici gratuiti, medicine e cibo a buon mercato. In questo modo le persone possono essere felici. Questo è socialismo”, ha spiegato il leader comunista.
Suraykin ha anche discusso relativamente alle alleanze post-elettorali, spiegando che, secondo lui, sarà impossibile un'alleanza con il partito socialista patriottico “Russia Giusta – Patrioti – Per la Verità”, guidato da Sergey Mironov, Zakhar Prilepin e Gennady Semigin.
In merito, Maxim Suraykin, ha affermato: “Non
puoi combinare un serpente con un riccio. Sergey Mironov è un
socialdemocratico di destra, non di sinistra, lo ammette lui stesso.
È per il capitalismo, ma con il sostegno sociale. Lascia che Sergey
Mikhailovich recluti i comunisti nel partito. Quando ci sarà una
maggioranza di socialdemocratici di sinistra, ci uniremo a loro”.
In
tal senso, il leader dei “Comunisti di Russia”, è fiducioso che
molti esponenti di sinistra del partito “Russia Giusta – Patrioti
– Per la Verità”, come ad esempio gli esponenti di “Per la
Verità” di Prilepin, lo abbandoneranno e solo allora sarà
possibile un'alleanza con costoro.
“Siamo pronti a unirci alla vera sinistra, ai veri comunisti”, ha affermato Suraykin.
Relativamente al Partito Comunista della Federazione Russa di Zjuganov, Suraykin ritiene invece che, in quel partito, vi siano “veri comunisti”, ma rimane critico nei confronti della sua leadership.
Il partito “Comunisti di Russia” è appoggiato sia del Partito Comunista Unito, la cui leader, Darya Mitina, sarà candidata nelle sue liste; sia dall'Unione della Gioventà Comunista Leninista (Komsomol), che ha apprezzato non solo il programma anticapitalista del partito, ma anche il fatto che il 40% dei candidati abbia meno di 40 anni.
I giovani del Komsomol hanno invece giudicato il partito di Zjuganov, nel corso del loro Congresso, tenutosi il 31 luglio scorso nella regione di Mosca, “obsoleto e goffo” e “collegato alle autorità”, ovvero non alternativo all'attuale governo liberal-capitalista di Putin.
Luca Bagatin
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