Occorre lanciare
o, forse, rilanciare un'autentica Terza Via o, meglio, una Terza
Posizione fra capitalismo e marxismo o, meglio ancora, fra
liberalismo e social-burocrazia. Una Terza Posizione che sia, come
afferma l'intellettuale francese Alain De Benoist, critica nei
confronti della globalizzazione, della modernità senza radici, della
dittatura del danaro che, di fatto, ha reso schiavi i popoli in una
spirale di sfruttamento senza fine da parte dell'economia e della
politica delle élite.
Da tempo osservo,
in questo senso, l'evoluzione dell'America Latina e trovo sia un
esempio, un laboratorio di nuova emancipazione sociale e popolare
iniziato alla fine degli Anni '90 con l'elezione di Hugo Chavez a
Presidente del Venezuela e proseguito con l'elezione di Evo Morales
in Bolivia, dei Kirchner in Argentina, di Lula e della Roussef in
Brasile, di Pepe Mujica e Vasquez in Uruguay, di Correa in Equador.
Ne parlavo
proprio alcuni giorni fa con l'On. Liberale Stefano De Luca, su
posizioni molto lontane dalle mie sulla questione, facendogli notare
come Matteo Renzi non sia affatto un nuovo “caudillo”
latinoamericano, bensì l'ennesimo figlio delle Banche Centrali e del
Fondo Monetario, come lo sono stati i Roosvelt, i Kennedy, i Bush
negli USA e come lo sono gli Juncker, le Merkel, gli Hollande e gli
Sarkozy in Europa.
I popoli latini
degli ultimi decenni e le classi dirigenti che hanno eletto, tutte
espressione delle periferie più povere– diversamente - hanno
compreso, prima di noi, la necessità di mettere al primo posto
dell'agenda politica l'emancipazione sociale, la lotta
all'analfabetismo ed alla fame, la sovranità nazionale, gli
insegnamenti umanitari del Cristo, anche in un rinnovato contesto
laico che ha visto il riconoscimento del matrimonio omosessuale e
delle unioni civili in Brasile, Argentina, Uruguay ed in quest'ultimo
è stata anche legalizzata la cannabis.
Non hanno messo
affatto al primo punto scoraggianti politiche di austerità,
politiche di riduzione di un debito pubblico che – come per tutti i
debiti pubblici degli Stati del mondo – è e rimarrà comunque
impagabile e che di fatto è utile solo a mantenere schiavi i
cittadini, obbligandoli a pagare imposte, tasse ed interessi ed a
lavorare incessantemente per ripagare i debiti, sia contratti dagli
Stati (con le banche), sia da loro stessi, attraverso l'accensione
dei mutui. Un sistema che, non a caso, ha generato l'attuale crisi
mondiale che molto probabilmente sarà destinata a non avere fine.
Esempio storico
ed illuminante di alternativa (anti)politica o di Terza Via al di là
del liberalismo e della social-burocrazia, ce lo diede del resto
anche il Poeta Soldato, il Vate della Letteratura italiana Gabriele
D'Annunzio, allorquando, occupando nel 1919 la città di Fiume con un
drappello di legionari, costituì la libertaria Repubblica del
Carnaro, redigendo la famosa Carta del Carnaro assieme al
sindacalista rivoluzionario Alceste De Ambris.
La Carta del
Carnaro fu un documento avanzatissimo per l'epoca, prevedendo:
libertà di associazione, libertà di divorziare, libertà religiosa
e di coscienza al punto che furono proibiti i discriminatori
crocifissi nei luogi pubblici, assistenza ai disoccupati ed ai non
abbienti, promozione di referendum, promozione della scuola pubblica,
risarcimento dei danni in caso di errore giudiziario, inviolabilità
del domicilio.
Come scrissi
anche in un mio articolo dell'agosto scorso, D'Annunzio lanciò anche
invettive ai governanti dell'Europa, non dissimili da quelli di oggi.
Frasi oggi attualissime, se osserviamo la geopolitica mondiale,
europea, oltre che i flussi di migranti che approdano giornalmente
sulle nostre coste, costretti ad emigrare a causa di una crisi voluta
dai Governi e dal sistema economico-monetario: “In
tutta Europa, in tutto il mondo, il potere politico è al servizio
dell'alta banca meticcia, è sottomesso alle impostazioni ignobili
dei rubatori e dei frodatori costituiti in consorzi legali. Neppure
nel peggior tempo dei barbareschi e dei negrieri le genti furono
mercanteggiate con così fredda crudeltà. Le nazioni sono cose da
mercato. La vita pubblica non è se non un baratto immondo esercitato
nel cerchio delle istituzioni e delle leggi esauste. Fino a quando
?”.
Già all'epoca,
dunque, D'Annunzio e De Ambris, avrebbero sostenuto la necessità di
un'alternativa a questo sistema economico-politico di sfruttamento
dei popoli da parte dei governi e delle élite economico-finanziarie.
Che cosa è
accaduto da noi in Occidente, in Europa ed in Italia in particolare ?
Negli Anni '90 – grazie anche alla falsa rivoluzione di
Tangentopoli - si è privatizzato in modo indiscrimunato, in favore
di banche e multinazionali, svendendo un patrimonio pubblico
strategico e di fatto trasformando aziende ex pubbliche in società
private spesso poco trasparenti.
Si abbattuto il
Partito Socialista Italiano, che era la punta di diamante del
Socialismo Euromediterraneo assieme a quello francese e greco, molto
diverso dalle social-burocrazie del Nord-Europa e dagli
pseudo-socialisti di oggi.
E si è istituita
una Banca Centrale Europea, non dissimile dalla Federal Reserve
statunitense, unificando l'Europa unicamente sotto il profilo
economoco e di fatto facendo perdere sovranità ai cittadini dei
singoli Stati.
Si è favorito
un'immigrazionismo senza regole che di fatto ha favorito la
criminalità organizzata che costringe spesso gli immigrati
clandestini a pagare ingenti somme di danaro per approdare sulle
nostre coste ove a loro volta vengono sfruttati da aziende europee
come manodopera a basso costo.
Si è favorita la
delocalizzazione delle imprese, con conseguente perdita di posti di
lavoro nei Paesi sovrani e sfruttamento della manodopera a basso
costo in altri Paesi.
Alain De Benoist
nel suo “La fine della sovranità” scrive giustamente: "Il
capitalismo non riconosce alcun limite e neppure alcun ostacolo
politico, etico, sociale o economico, e uno dei suoi effetti diretti
è stato l'affidamento del potere concreto ai rappresentanti di
Goldman Sachs e di Lehman Brothers. Vanno in tal senso anche le
decisioni prese dall'Unione europea con il Meccanismo europeo di
stabilità (MES), il Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la
governance (TSCG) e il Partenariato transatlantico sul commercio e
sugli investimenti (TTIP), che equivalgono a un totale esproprio di
ciò che rimaneva della sovranità delle nazioni. I parlamenti
nazionali - palesemente subalterni, e quindi complici - si vedono
amputare una delle loro principali ragioni d'essere: il potere di
decidere le entrate e le spese dello Stato, ruolo ormai trasferito
alla Commissione europea, mentre i contenziosi tra gli Stati
diventano ormai di competenza della Corte di Giustizia dell'Unione
europea, così come la totale deregolamentazione del commercio
euroatlantico, nel perverso connubio con gli interessi della NATO,
porta alla mercificazione dell'economia. Una dittatura del denaro,
che toglie la sovranità ai Popoli."
Ecco la
situazione nella quale viviamo oggi, che è tutt'altro che idilliaca,
che è drammatica e che vìola costantemente i diritti politici,
umani e civili dei cittadini.
Forse, come ho
scritto all'inizio di questa mia lunga riflessione sull'attualità
politica, occorre ricercare un'alternativa che può fondare le sue
radici solo nel risveglio della coscienza dei singoli popoli
nazionali, i quali devono riscoprire le proprie radici, la propria
cultura, formarsi politicamente e culturalmente, oltre che non
lasciarsi più imbrogliare dalla politica dei governi, delle
multinazionali, dei venditori di una “modernità di plastica”
sottoforma di smartphone, di selfie e di (a)socialnetwork.
Le estreme
periferie del mondo e l'America Latina con il suo Socialismo del
Ventunesimo Secolo, in particolare, ribadisco, ha molto da insegnarci
e persino un Papa dei cattolici come quello attuale, Jorge Mario
Bergoglio - che pur all'inizio mi lasciava perplesso - oggi sembra
essere un faro di speranza emancipatoria e d'amore in un mondo che
l'amore sembra volerlo vendere solo al supermercato.
Luca Bagatin
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