E' vergognoso, scandaloso e aberrante,
ma tant'è.
Tant'è che ad un insegnante di lettere
di un'Istituto per Geometri di Terni – il prof. Franco Coppoli -
si impedisca di insegnare e lo si sospenda per un mese dal percepire
lo stipendio.
E' vergognoso, scandaloso e aberrante
perché la motivazione è la seguente: ha tolto il crocefisso
dall'aula in cui insegnava.
E allora ? Allora ha fatto bene, perché
la scuola è un luogo pubblico ed un crocifisso appeso al muro
c'entra come un cane in chiesa !
E invece no. Il Consiglio Nazionale
della Pubblica Istruzione, ha deciso che “il comportamento
contestato al Sig. Coppoli Franco, nonostante le motivazioni addotte
nella difesa, costituisce una violazione dei doveri connessi alla
posizione lavorativa cui deve essere improntata l’azione e la
condotta di un docente” per cui ha ritenuto “legittimo
erogare la sanzione disciplinare della sospensione dall’insegnamento
per trenta giorni”.
La medesima cosa era peraltro accaduta al prof.
Coppoli nel 2009 e per la medesima motivazione.
Cioè, fateci capire, il fatto di aver
compiuto il dovere civico di rimuovere un simbolo inopportuno in un
luogo pubblico costituisce...una violazione ???
Ma in che razza di Stato neo-islamico
viviamo !!!???
In un articolo del 2011, riportato anche
nel mio saggio “Universo Massonico” (Bastogi Editrice), a
proposito dell'inopportunità dei simboli religiosi nei luoghi
pubblici scrivevo: Ogni simbolo ha un
significato primordiale ed insito dentro noi stessi, così come ci
ricorda Jung. Purtroppo però, nel corso della Storia taluni, per
ignoranza e/o bramosia, hanno deciso di far propri certi simboli e
attribuire ad essi altri significati, spesso fuorvianti e deleteri.
Non è isolato il caso della croce cristiana, simbolo Egizio (la
famosa Ankh o croce ansata) mistificato dall'Imperatore Costantino,
autentico fondatore della religione cristiana (Gesù detto Il Cristo
fu inchiodato ad una "tau", come in uso al tempo dai Romani
e non certo su una croce), ma anche la swastica, simbolo vedico che
rappresenta il sole (o, se vogliamo, la Luce, il Divino entro noi
stessi, secondo la medesima tradizione), che Hitler trasformò nel
simbolo del nazismo.
Personalmente metto in discussione l'utilizzo propagandistico e deleterio di taluni simboli universali, che vengono dati in pasto alle masse così, senza nessun back ground culturale e spirituale alla base. Ogni simbolo ha in sé una valenza molto grande e potente e sono pochi a conoscerne veramente la portata. Ogni simbolo può essere utilizzato a fini buoni come a fini totalmente negativi. Così è stato nei Secoli e così è tutt'ora.
Nella fattispecie parliamo di inopportunità di certi simboli in determinati luoghi. Un crocifisso posto al muro di un locale pubblico ha il medesimo significato della swastica nazista posta in un locale pubblico: l'autorità del simbolo politico-religioso (non nella sua accezione spirituale, ma etica, totalitaria e totalizzante !) su coloro i quali si trovano in quel preciso luogo. Non è un caso che i regimi totalitari abbiano fatto ampio utilizzo di simboli (spesso di origine religiosa-magica-alchemica). Un simbolo, diversamente, dovrebbe essere interiorizzato. Così come una dottrina, un percorso spirituale. Individuale e mai collettivo, pena la collettivizzazione delle menti. Che è ciò che coloro i quali hanno bramosia di Potere meglio preferirebbero. (…).
(…) La laicità, in questo senso, è l'unico strumento per garantire equilibrio e rispetto delle singole individualità. Oltre che rispetto di ogni tradizione e percorso spirituale. (…).
Personalmente metto in discussione l'utilizzo propagandistico e deleterio di taluni simboli universali, che vengono dati in pasto alle masse così, senza nessun back ground culturale e spirituale alla base. Ogni simbolo ha in sé una valenza molto grande e potente e sono pochi a conoscerne veramente la portata. Ogni simbolo può essere utilizzato a fini buoni come a fini totalmente negativi. Così è stato nei Secoli e così è tutt'ora.
Nella fattispecie parliamo di inopportunità di certi simboli in determinati luoghi. Un crocifisso posto al muro di un locale pubblico ha il medesimo significato della swastica nazista posta in un locale pubblico: l'autorità del simbolo politico-religioso (non nella sua accezione spirituale, ma etica, totalitaria e totalizzante !) su coloro i quali si trovano in quel preciso luogo. Non è un caso che i regimi totalitari abbiano fatto ampio utilizzo di simboli (spesso di origine religiosa-magica-alchemica). Un simbolo, diversamente, dovrebbe essere interiorizzato. Così come una dottrina, un percorso spirituale. Individuale e mai collettivo, pena la collettivizzazione delle menti. Che è ciò che coloro i quali hanno bramosia di Potere meglio preferirebbero. (…).
(…) La laicità, in questo senso, è l'unico strumento per garantire equilibrio e rispetto delle singole individualità. Oltre che rispetto di ogni tradizione e percorso spirituale. (…).
Da
gnostico e da cristiano, oltre che da laico, trovo dunque una vera
bestemmia l'apposizione in un luogo pubblico - quale è una scuola -
di un simbolo religioso, peraltro imposto dall'Imperatore Costantino
per “accattivarsi” i cristiani in epoca antichissima (e non dal
Cristo, che mai fondò una religione e che mai impose alcun simbolo
!).
Il
cristiano, del resto, porta la fede dentro il suo cuore, senza la
necessità di trovarsi un crocifisso in un luogo “profano”, in un
luogo pubblico, ove il suo significato potrebbe essere frainteso o
creare sciocche divisioni.
In
questo senso il prof. Franco Coppoli, oltre ad aver esercitato il suo
diritto/dovere civico nel rimuovere un simbolo religioso da un'aula
scolastica, ha esercitato anche il ruolo di educatore di menti
giovani che non devono mai essere preda di simboli imposti
dall'esterno.
In
questo senso la sospensione dall'insegnamento, anche solo di un mese,
è profondamente ingiusta, illegittima, diseducativa e degna solamente di un
Paese barbaro e incivile.
Auguriamoci
che
la questione, oltre ad essere già seguita dal sindacato, sia
oggetto anche di una tempestiva interrogazione parlamentare. E che,
finalmente, i crocifissi, siano rimossi dai luogni pubblici !
Luca Bagatin
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