mercoledì 1 giugno 2016

Democrazia o dittatura mediatica ? Articolo di Luca Bagatin

C'è chi pensa che in Italia l'informazione sia democratica e/o pluralista.
Costui o costoro sbagliano.
Lo abbiamo visto per decenni con i Radicali, i quali hanno avuto visibilità mediatica solo quando il loro leader è defunto. Prima, nonostante le numerose denunce, solo poche righe e qualche rara ospitata di loro esponenti, magari a notte fonda.
Lo vediamo poi con i cosiddetti “piccoli partiti e movimenti” che spesso sono piccoli anche perché non è data loro la possibilità di affacciarsi sui media, nonostante una legge – quella sulla cosiddetta e sedicente “par condicio” - lo preveda.
E' storia risaputa e francamente non avevo nemmeno troppa voglia di dedicarvi un articolo, ben consapevole che la democrazia non è tanto quella attribuita alla rappresentanza politico-partitica, bensì la possibilità che tutti i cittadini, nessuno escluso, possano dire la loro ed incidere nelle decisioni politiche in ogni dove e ad ogni livello.
Se scrivo queste righe è perché vorrei rispondere all'appello dell'Avvocato Carlo Rienzi del Codacons, candidato a Sindaco di Roma per l'omonima lista, il quale ha denunciato a più riprese il mancato rispetto del pluralismo mediatico/informativo in questa competizione elettorale amministrativa (e, come ho sopra scritto, non è la prima volta e temo non sarà nemmeno l'ultima !).
C'è da chiedersi perché i media – ad esempio nel caso di Roma (ma la stessa cosa vale per tutte le realtà ove si vota) - dedichino unicamente attenzione ai candidati Raggi, Giachetti, Meloni, Fassina e Marchini e non agli altri candidati. C'è da chiedersi se ci siano motivazioni specifiche e, nel caso ci fossero, queste sarebbero ad ogni modo motivazioni in violazione della legge e della democrazia.
E' chiaro che ciò, ancora una volta, avrà delle ripercussioni sull'esito elettorale, anche perché ai cittadini è stato vietato di conoscere il programma degli altri candidati a Sindaco.
C'è da chiedersi, peraltro, come una siffatta informazione inquinata, parziale e faziosa, in totale violazione del diritto ad una corretta e plurale informazione dei cittadini, possa ancora avere credibilità nel nostro Paese, oltre che diritto di continuare a trasmettere/pubblicare/informare (se questo è davvero il suo compito).
Non esiste alcuna libertà senza trasparenza, pluralismo, conoscenza, informazione senza distorsioni.
Questo i mass media nostrani sembrano non comprenderlo.
Ed è davvero molto deprimente.

Luca Bagatin

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