L'11 febbraio 1951
moriva, per un cancro ai polmoni, a soli 50 anni, forse uno degli
ultimi rappresentanti francesi ed europei delle lotte per le
conquiste sociali, ovvero il Ministro Ambroise Croizat.
Vale la pena ricordarlo,
in un'Unione Europea che oggi sanziona il socialismo nell'America
Latina e che sta distruggendo i diritti sociali conquistati negli
anni delle lotte civili e democratiche; che sta distruggendo la
sovranità degli Stati nazionali e in una Francia odierna che
preferisce annientare nel sangue ogni protesta, come quella dei Gilet
Gialli, che chiede da mesi unicamente più democrazia e meno
austerità.
Ambroise Croizat nacque
in Savoia nel 1901. Nel 1917 si iscrisse all'organizzazione dei
giovani socialisti francesi e, l'anno successivo, aderì al Partito
Socialista (quando era ancora un partito operaio e non il partitino
liberal-capitalista di Hollande). Fu operaio metallurgico, guidò i
grandi scioperi di Lione e sostenne l'affiliazione della Sezione
Francese dell'Internazionale Operaia (SFIO) all'Internazionale
Comunista.
Dal 1920 al 1928 guidò
la Lega dei Giovani Comunisti, quando ancora il Partito Comunista
Francese si definiva semplicemente comunista e non, indistintamente,
“di sinistra”, in quanto non partito borghese ma squisitamente
partito operaio e socialista.
Nel 1936 divenne
Segretario Generale della Federazione dei Metalmeccanici della CGT,
ovvero della Confederazione Generale del Lavoro, maggiore sindacato
francese e parteciperà alle lotte che porteranno alle ferie pagate,
alla riduzione dell'orario di lavoro a 40 ore settimanali e alla
legge che introdurrà i contratti collettivi nazionali.
Negli Anni '40, nella
Francia occupata dai nazisti, fu arrestato assieme a molti suoi
compagni comunisti e condannato a 5 anni di carcere nella colonia
d'Algeria.
Dopo la Liberazione,
Croizat, sarà eletto all'Assemblea Costituente e, successivamente,
all'Assemblea Nazionale.
Diventerà Ministro del
Lavoro del Governo De Gaulle dal 21 novembre 1945 al 26 gennaio 1946;
successivamente Ministro della Previdenza Sociale dal 26 gennaio al
16 dicembre 1946 nei governi Gouin e Bidault e, infine, dal 22
gennaio al 4 maggio 1947 nel governo Ramadier.
Nel pur breve periodo del
suo mandato introdusse e attuò: il sistema di protezione sociale;
l'assicurazione sanitaria; il sistema pensionistico; raddoppiò
l'importo degli assegni famigliari e migliorò il diritto del lavoro
introducendo i consigli di fabbrica, la medicina del lavoro, la
regolamentazione degli straordinari; lo statuto dei minori; la legge
sugli infortuni sul lavoro.
Tutti aspetti, negli
anni, via via sempre più attaccati e smantellati dai governi
successivi, tanto pseudo gollisti che pseudo socialisti, per non
parlare del liberale Macron e dei suoi attacchi al sistema sociale
francese e ad ogni richiesta di maggiore democrazia diretta.
Celebre la frase
pronunciata da Ambroise Croizat all'Assemblea Nazionale nel suo
ultimo discorso, nell'ottobre 1950: “Non tollereremo mai la
negazione di uno dei vantaggi della sicurezza sociale. Difenderemo
sino alla morte e con tutte le forze, questa legge umana e di
progresso”.
In un mondo che sta
mettendo in vendita ogni cosa e ogni valore interiore e ove la
libertà e la democrazia sembrano sempre più esistenti unicamente
sulla carta, le idee di Ambroise Croizat ci illuminano ancora, come
un faro, a dare nuovamente vita a quel Sol dell'Avvenire di
garibaldina e socialista memoria.
Luca Bagatin
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