Venerdì 31 maggio si è
tenuta, a Mosca, davanti al monumento degli Eroi della Rivoluzione
del 1905, una manifestazione del partito nazionalbolscevico “Altra
Russia”, alla presenza del suo leader, lo scrittore Eduard Limonov
e di numerosi giovani e giovanissimi militanti.
Scopo della
manifestazione, quello di denunciare la necessità di libertà di
riunione pacifica, attualmente limitata dal governo russo, in palese
violazione dell'Articolo 31 della Costituzione Russa.
“Altra Russia”, con
le sue fiere bandiere rosse con una granata al centro, nata dallo
scioglimento del Partito NazionalBolscevico (fondato da Limonov,
Aleksandr Dugin e Egor Letov nel 1994), imposto dal governo Putin nel
2007, non è nuova a manifestazioni di tale tipo. Si pensi che lo
scorso 10 marzo i militanti di “Altra Russia” erano in piazza a
Mosca per denunciare la legge sul controllo di internet, approvata
alla Duma. Da almeno dieci anni, inoltre, si mobilita in difesa della
libertà di assemblea e di parola. E ciò, sin dalla fine degli Anni
'90 e 2000, valse il plauso e la difesa dei nazionalbolscevichi da
parte della giornalista Anna Politkovskaja, assassinata nel 2006, la
quale li definirà: "giovani coraggiosi, puliti, gli unici o
quasi che permettono di guardare con fiducia all'avvenire morale del
Paese".
Eduard Limonov |
“Altra Russia”, in
questa manifestazione, ha fatto presente come la Russia sia
polarizzata: da una parte vi è il potere, il capitale e la Chiesa e
dall'altra vi sono le persone comuni. Il famoso “il popolo contro
le élite”, ricordato più volte dallo scrittore francese Alain De
Benoist, che è anche uno dei punti di riferimento di Limonov.
Limonov ha raccontato
della sua recente visita a Parigi, a sostegno dei Gilet Gialli, la
cui lotta è la stessa condotta dal suo partito in Russia, ovvero
alternativa al sistema oligarchico dominante e, non a caso, molti dei
manifestanti, indossavano – simbolicamente – un gilet giallo.
I nazionalbolscevichi
russi, chiedono dunque – oltre che libertà di assemblea, di parola
e di associazione, anche il rilascio di tutti i prigionieri politici
– molti dei quali appartenenti al loro stesso partito – nonché
elezioni libere, che permettano a tutte le forze politiche di essere
ammesse, cosa che ancora ad “Altra Russia” non è permesso fare,
forse proprio per la sua intransigenza e il suo spirito popolare e
intransigente. Denunciano inoltre, oltre che la riforma delle
pensioni, anche la riforma del sistema di raccolta di rifiuti, che
ritengono avvantaggi unicamente il business privato e generi un
potenziale disastro ecologico.
Durante la
manifestazione, i militanti hanno distribuito inoltre un volantino
che denuncia come il 57% della ricchezza del Paese si trovi nelle
mani dell'1% dei russi più ricchi e delle oligarchie, mentre gli
stipendi e le pensioni si riducono sempre di più. E, nel volantino,
i militanti nazionalbolscevichi, chiedono pertanto la
nazionalizzazione delle industrie di base dell'economia russa,
dall'energia sino a quelle della costruzione di macchinari e
l'introduzione di una imposta progressiva, in modo da ridurre il
carico fiscale sulle persone comuni e sulle piccole imprese.
Di Eduard Limonov si è
peraltro recentemente parlato in Italia, in quanto il regista Mimmo
Calopresti ha realizzato un docu-film dal titolo “Limonov e
Pasolini” – proiettato a Roma il 17 maggio scorso – che
racconta la sua vita e la mette in parallelo a quella di Pier Paolo
Pasolini.
Di Limonov, un anno fa, è
stato pubblicato – da Sandro Teti - il romanzo autobiografico “Zona
industriale”, mentre in Francia è stato editato da Bartillat il
suo ultimo romanzo “Et ses démons”, che, a partire
dall'operazione al cervello che ha subito nel marzo 2016 a causa di
una malattia improvvisa (che egli attribuisce ad un sospetto
tentativo di avvelenamento), racconta della sua nuova fidanzata,
molto più giovane di lui, del tentativo di trovare una nuova guida
ad “Altra Russia” e ricorda il periodo nel quale ha vissuto, dal
1998 al 2001, sulle montagne dell'Altaj, al confine con il
Kazakistan, assieme a molti dei suoi militanti.
Luca Bagatin
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