Purtuttavia, nonostante
ciò, è un'Isola che, da sempre, ha saputo non solo mantenere il
proprio sistema sociale e socialista, ma anche investire gran parte
del suo PIL in formazione e sanità pubblica (ben l'11% del suo
Prodotto Interno Lordo solo nel sistema sanitario pubblico).
I medici cubani sono
all'avanguardia, al punto che sono da sempre inviati, dal loro
governo, in ogni parte del mondo, per sopperire alle emergenze
sanitarie. Pensiamo ad esempio all'emergenza Ebola in Africa
occidentale nel 2013.
Il Ministero della Salute
cubano stima che, dagli Anni '60 ad oggi, i suoi medici siano stati
attivi in ben 600.000 missioni, in 164 Paesi. Molti dei quali attivi
ancora oggi in ben 67 Paesi, in particolare africani e
latinoamericani.
E' proprio di ieri la
dichiarazione dell'assessore al welfare della Ragione Lombardia,
Giulio Gallera, di voler richiedere medici cubani, oltre che cinesi e
venezuelani, da impiegare nell'emergenza Coronavirus. Guarda caso
medici provenienti proprio da tre Paesi socialisti che in questi
anni, anziché sperperare danaro in armamenti o in misure di
austerità – come avvenuto negli USA e in Unione Europea – hanno
investito in formazione scolastica, tecnica, scientifica e sanitaria.
E ciò nonostante le
sanzioni euro-statunitensi contro il Venezuela (che ancora oggi – a
causa di dette sanzioni - fa fatica a reperire medicinali), contro
Cuba e le critiche mediatiche alla Cina (definita peraltro del tutto
impropriamente “una dittatura”) per il suo sistema sociale, molto
diverso da quello liberal-capitalista, ma che l'ha resa la prima
potenza economica mondiale. E che, in pochi giorni, ha saputo mettere
in campo una task force sanitaria di tutto rispetto.
La Cina, che via via sta
arginando l'emergenza Coronavirus sul suo territorio, negli scorsi
giorni ha già inviato ingenti aiuti all'Italia. Si parla di
materiale medico, mascherine, guanti, per un totale di 31 tonnellate
di materiale sanitario, oltre che 9 medici specializzati.
Cuba, da parte sua, con
un comunicato dell'Ambasciata in Italia del 15 marzo – firmato
dall'Ambasciatore José
Carlos Rodríguez Ruiz - fa sapere, fra le altre cose
che:
Condividiamo insieme al Popolo italiano
l’emergenza sanitaria causata dall’espansione del virus SARS CoV-2,
causante il #Coronavirus. Con accurata attenzione seguiamo le
informazioni ufficiali sulla sua evoluzione in Italia e anche a livello
internazionale (…).
Nei giorni scorsi sia l’Associazione Nazionale di Amicizia Italia – Cuba (ANAIC),
sia la Coordinatrice Nazionale dei Cubani Residenti in Italia (CONACI)
hanno reso pubblici altrettanti appelli alle autorità italiane affinché
considerino la possibilità di richiedere un contributo da parte di Cuba,
con personale medico e con l’antivirale Interferone Alfa 2B, che è
stato utilizzato con successo per contrastare il #COVID19 in Cina.
L’Assessore alla Salute e al Welfare della
Regione Lombardia, Sig. Giulio Gallera, ha informato pubblicamente,
sabato 14 marzo 2020, di aver richiesto sostegno medico a Cuba.
È mio dovere confermare che, in effetti,
abbiamo ricevuto una lettera del Sig. Gallera, formalizzando la
richiesta di contare su personale cubano specializzato nel contrasto a
malattie trasmissibili. Tale lettera è stata debitamente trasmessa
dall’Ambasciata di Cuba in Italia alle autorità cubane competente, con
le quali restiamo in contatto per tali scopi.
Siamo anche in contatto diretto con il
sig. Gallera e l’Ambasciata di Cuba a Roma manterrà informata l’opinione
pubblica sul corso e sui risultati di questa richiesta.
Il comunicato –
visibile in lingua spagnola al sito governativo ufficiale
http://misiones.minrex.gob.cu/es/articulo/nota-informativa-no-32020-de-la-embajada-de-cuba-en-italia
– si conclude con una esortazione e un auspicio: Solo la responsabilità sociale, il contributo congiunto di tutti e
la collaborazione internazionale aiuteranno a risolvere, nel più breve
tempo possibile, la situazione sanitaria, sociale ed economica causata
dalla pandemia del #Coronavirus.
Una
volta di più, la solidarietà e il contributo maggiori arrivano da
Paesi socialisti. E ciò mentre l'Unione Europea è del tutto
disorganizzata di fronte a tale emergenza (al punto da non avere una
politica comune in merito) e non sta facendo pressoché nulla di
serio in favore del nostro Paese (l'Italia sta ricevendo molti meno
fondi rispetto a Spagna, Polonia e Ungheria, nonostante siamo il
Paese ad oggi più colpito dal virus). Anzi, la Presidente della BCE
Lagarde, già giuda del Fondo Monetario Internazionale, sembra porre
nuovi ostacoli al nostro Paese, come fatto presente anche dal
Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella.
E'
chiaro che, nei prossimi anni, sarà necessario – per i Paesi
europei – modificare radicalmente politica sociale ed economica.
Mettere al bando l'austerità. Investire massicciamente in formazione
e strutture sanitarie e tecnico-scientifiche. Rivedere radicalmente i
rapporto militari e economici con gli USA ed aprirsi ai Paesi
eurasiatici e latinoamericani di ispirazione socialista.
E'
grazie a un mondo multipolare e solidale che si può battere ogni
tipo di emergenza. Non certo attraverso gli egoismi economicistici e
particolaristici, tipici del sistema capitalista.
Luca
Bagatin
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