L'articolo che segue, di scottantissima attualità, lo scrissi il 16 giugno 2015, relativamente alla necessità di superare l'Unione Europea e di come questa, quando i popoli ne hanno necessità, semplicemente non esista. Sia solo uno slogan.
Oltre a ciò, vorrei far presente che, vista l'emergenza epocale che stiamo vivendo, occorrerà, quanto prima, una radicale modifica di mentalità, oltre che una radicale modifica di sistema economico (che andrà del tutto sovvertito), politico e sociale.
Di ciò, non solo ho recentemente parlato al seguente link, che invito caldamente a leggere: http://amoreeliberta.blogspot.com/2020/03/se-usciremo-da-questa-terribile.html, ma ne ho scritto un saggio - "Amore e Libertà - Manifesto per la Civiltà dell'Amore" - uscito quasi un anno fa e che contiene mie analisi, di incredibile attualità, raccolte negli anni: https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/490308/amore-e-liberta/
O tutto cambierà o nulla cambierà. E finiremo molto peggio.
Non abbiamo più tempo. Non è uno scherzo. Purtroppo.
Luca Bagatin
Un'alternativa latina, ellenica e terzomondista all'Unione Europea globalista. Articolo di Luca Bagatin del 16 giugno 2015
Lo
abbiamo visto anche in quest'ultima occasione: l'Unione Europea
semplicemente non c'è. O, meglio, c'è solo quando deve battere
cassa e pretende che Stati sovrani come la Grecia o la nostra Italia,
rispettino i patti di stabilità. Ma di quale stabilità stiamo
parlando, visto che il debito degli Stati è comunque matematicamente
impagabile ? Ma di quale stabilità stiamo parlando ? Forse di quella
dei banchieri, delle grandi imprese e delle multinazionali che
attraverso le misure di austerità e della flessibilità del lavoro
possono continuare ad arricchirsi alle spalle del prossimo.
Così
come è facile oggi per la Francia scaricare il peso
dell'immigrazione sull'Italia. Proprio la Francia che decise per
prima di bombardare l'ultimo baluardo contro il fondamentalismo
islamico e contro gli sbarchi indisciminati, ovvero il Colonnello
Gheddafi.
E'
facile per le potenze globaliste d'Europa scaricare il peso sui Paesi
Euromediterranei, già preda di una pesante crisi
economico-finanziaria dalla quale possono uscire solo attraverso un
comune sforzo di solidarietà, di abolizione del debito e di misure
che vadano incontro alle esigenze dei poveri e dei diseredati.
Ecco,
forse più che un'Unione Europea ci vorrebbe un'Unione dei Paesi
Euromediterranei e del Sud del Mondo, in un rinnovato dialogo con il
mondo ellenico, latino, latinoamericano, terzomondista, per
sconfiggere fame, terrorismo, povertà, esclusione, che certo non
sono risolvibili con l'accettazione supina alle regole del mercato
capitalista, allo sradicamento dei popoli ed alla loro “democratica”
deportazione, all'instaurazione di fantomatici grandi mercati
transatlantici che di fatto impongono, ancora una volta, gli
interessi di Washingon al mondo intero.
Un'Unione
latina, latinoamericana, ellenica, terzomondista, alternativa tanto
al blocco Nordamericano che a quello Russo-putiniano che, nei fatti,
rappresentano i due nuovi blocchi di una nuova Guerra Fredda nella
quale a rimetterci sono e saranno i popoli, i poveri, gli oppressi di
sempre.
Utiopia
o forse l'unica autentica realtà possibile?
Luca Bagatin
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