Al primo turno delle elezioni presidenziali del Perù, tenutesi l'11 aprile scorso, il maestro elementare di orientamento socialista e populista Pedro Castillo, si è posizionato al primo posto, conquistando il 19% dei consensi.
Castillo, che guida il partito Perù Libre, dovrà vedersela al ballottaggio del 6 giugno prossimo con la candidata liberal conservatrice di Forza Popolare, Keiko Fujimori, figlia dell'ex dittatore Alberto Fujimori, che ha conquistato il 13% dei consensi. Sia lei che il padre, peraltro, sono stati più volte accusati e condannati per reati di corruzione.
Nei giorni scorsi, in favore della candidatura di Castillo, si è speso anche l'ex Presidente socialista boliviano Evo Morales, il quale ha dichiarato: “Salutiamo ed esprimiamo rispetto e ammirazione per Pedro Castillo dal Perù, che ha un programma simile al nostro: rivoluzione pacifica, democratica e culturale, difesa delle risorse naturali e promozione di un'Assemblea Costituente, a beneficio del popolo in modo che ci sia giustizia sociale”.
Il programma di Castillo – che si ispira sia a valori marxisti-leninisti che socialisti populisti - comprende, fra le altre cose, la costituzione di un'Assemblea Costituente e la redazione di una nuova Costituzione democratica; un piano anticorruzione; maggiore intervento pubblico in economia; rafforamento del sistema sanitario pubblico e gratuito; forte politica di ispirazione ambientalista e lotta al precariato ed allo sfruttamento lavorativo.
Un recente sondaggio lo darebbe vincente, al secondo turno, con il 42% dei consensi, mentre la Fujimori si fermerebbe al 31%. Il 16% degli elettori voterebbe scheda bianca e l'11% non ha voluto dichiarare per chi voterebbe.
Luca Bagatin
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