Alassandro Cagliostro è una delle figura ispiratrici del nostro pensatoio "Amore e Libertà" e lo è in quanto la sua vita fu l'esempio stesso delle sue opere, spesso osteggiate dal Potere della Sua epoca.
Qui di seguito vogliamo riportare due articoli dell'ideatore e presidente di "Amore e Libertà" Luca Bagatin relativi a Cagliostro, contenuti peraltro anche nel suo primo saggio "Universo Massonico" (Bastogi editrice).
E' a Cagliostro, oltre che al Cristo, che le nostre preghiere sono sempre rivolte affinché ci illuminino lungo il cammino.
ALESSANDRO CAGLIOSTRO CONTRO GIUSEPPE BALSAMO
articolo di Luca Bagatin tratto da
YR MAGAZINE NR. 4
RIVISTA UFFICIALE DELL'ARCO REALE IN ITALIA - RITO DI YORK
Un Grande Iniziato, contro un vile
ciarlatano prezzolato ad hoc per screditare il primo,
interpretando la sua parte.
La rilettura della vita e
dell'insegnamento del Gran Cofto a partire dalle opere di Pier Carpi,
Marc Haven, Carlo Gentile e Giuseppe Abramo: studiosi di esoterismo e
misteriosofia.
Esponente della Tradizione esoterica e
della Gnosi, il conte Alessandro Cagliostro, di origini portoghesi,
coniò il trinomio Fratellanza, Uguaglianza, Libertà, poi
mutuato dalle Logge Massoniche d'Europa e finanche dalla Rivoluzione
Francese, con la quale non ebbe purtuttavia nulla a che spartire.
Salvo prevedere l'ineluttabilità dei fatti storici che seguiranno.
Questo è l'autentico Cagliostro:
magistralmente descritto in particolar modo da Pier Carpi, studioso
di misteriosofia, regista, romanziere e fumettista italiano, che ne
realizzò anche un film del '74, tratto dall'omonimo saggio
“Cagliostro il Taumaturgo” (rieditato dalle Edizioni
Mediterranee, nel '97, con il titolo “Cagliostro il Maestro
sconosciuto”) e la cui sceneggiatura fu scritta in
collaborazione con un'insospettabile Enrica Bonaccorti e l'allora
compagno Daniele Pettinari.
Giuseppe Balsamo, palermitano e di
umilissime origini, fu invece un pretesto dei nemici di Cagliostro
per incastrarlo e farlo passare per ciarlatano, imbroglione,
imbonitore. E lo stesso Balsamo rimase egli stesso vittima peraltro
giungendo ad autoconvincersi di possedere poteri taumaturgici !
E di nemici, fra i potenti del Secolo
dei Lumi, Cagliostro ne ebbe molti.
La Chiesa in primis, che mal sopportava
la nascita e diffusione della Massoneria, specialmente di quella
gnostica ed egizia fondata
dal Cagliostro stesso con la Loggia “La Saggezza
Trionfante” all'Oriente di
Lione, ed il suo rifarsi al templarismo di Jaques de Molay ed al
Rosacrocianesimo delle origini di Christian Rosenkreutz. Dottrine
tutte ritenute in contrasto con il dogma cattolico.
Si pensi, per
contro, che Cagliostro fu amico e confidente di Papa Clemente XIII,
successivamente assassinato per aver sciolto l'Ordine dei Gesuiti.
Fra i nemici
dell'Iniziato abbiamo poi la Regina Maria Antonietta di Francia, alla
quale aveva predetto la triste fine se non avesse posto rimedio alle
sofferenze del popolo francese e così tutti i nobili europei che
temevano la grande popolarità di cui godeva Cagliostro fra gli umili
ed i semplici, che curava grazie alle sue mistiche facoltà.
Da non
dimenticare la graziosissima figura di Serafina (che i nemici di
Cagliostro faranno passare per la sgualdrina Lorenza Feliciani,
moglie di Giuseppe Balsamo), sua fedelissima compagna, il cui
incontro, Pier Carpi, descrive in un capitolo ricchissimo di
suggestioni e dall'emblematico titolo “La Via
Iniziatica”.
Un capitolo nel
quale è presente l'Iniziazione di Cagliostro agli Antichi Misteri
della Tradizione per mezzo del mistico Althotas, suo Maestro
Spirituale, che lo introdurrà nell'universo dell'Alchimia e della
Teurgia: spiegandogli il significato simbolico della Tradizione
Egizia, Rosacrociana e Templare.
La sua
Serafina è, invece, Iniziata Gran Sacerdotessa, come indica questo
bellissimo passo del capitolo che vorrei riportare: La
giovane era come quel giorno nella grotta delle rocce rosse, teneva
in mano un calice fumante di verde, presiedeva i lavori sacerdotali
del Tempio. Le sue parole erano incomprensibili, mentre il verde
fumoso del suo calice saliva verso la statua incarnata di Iside.
[….] Serafina depose il calice,
avvolgendosi nel verde a spirale.
- A me il pugnale allora, perché
non dovranno avermi ed il segreto del Tempio dovrà perire con me - .
Il volto della Sfinge si
rischiarava, il sole dentro di esso ora aveva meno luce, era meno
rosso, e la scena che Cagliostro sentiva di vivere si svolgeva nel
volto freddo e impenetrabile della Sfinge.
Serafina prese il pugnale che la
sacerdotessa gli porse, senza un grido lo portò al petto, dove lo
affondò dolcemente. Serafina crollò a terra e la scena disparve.
Cagliostro chiuse gli occhi. Era tranquillo, perché sapeva che
l'avrebbe ancora incontrata.
Chi muore nel segreto del Tempio,
con nel cuore il segreto del Tempio, vive.
E così, terminata
l'onirica iniziazione, i due si rincontreranno nel mondo fisico
allorquando Cagliostro scorgerà, a Roma, ad un funerale, un carro
trainante una bara. Nella bara vi era proprio Serafina, che riconobbe
come la compagna iniziata con lui nel Tempio e la risvegliò con un
bacio sugli occhi. La fece uscire dalla bara e da allora rimasero
alchemicamente uniti sino alla morte.
Pochi altri testi
trattano con congizione di causa e documenti alla mano la realtà
storica ed esoterica del conte Alessandro Cagliostro.
Penso
al volume del martinista ottocentesco Marc Haven (pseudonimo di
Emmanuel Lalande), amico di Papus, che scrisse “Cagliostro
il Maestro sconosciuto – Studio storico e critico sull'Alta Magia”)
ed al ben più recente “Il mistero di Cagliostro ed il
sistema egiziano” (Bastogi
Editrice) di Carlo Gentile, già Gran Maestro Onorario del Grande
Oriente d'Italia e che ricoprì anche importanti incarichi
nell'Ordine Martinista.
Per
concludere, vorrei segnalare la bellissima ed approfondita analisi
curata sul numero 1 del 2009 della rivista ufficiale del GOI,
“Hiram”, dal Gran
Segretario Giuseppe Abramo.
Nel
suo articolo “Cagliostro”
(la cui bibliografia si rifà in toto ai volumi precedentemente
citati, più altri testi minori), Abramo, oltre a confutare la tesi
Balsamo uguale a Cagliostro, ne analizza la dottrina ed il credo,
riassumento la dotta analisi che ne fece il Fratello massone Arturo
Righini nella rivista di Studi Iniziatici “Ignis”
nel 1925.
Il
tutto a partire dagli scritti e dalle affermazioni che lo stesso
Cagliostro ci ha lasciato a partire da quella che ritengo la più
significativa: Non
sono di alcun epoca, né di alcun luogo; al di fuori del tempo e
dello spazio il mio essere spirituale vive la sua eterna esistenza, e
se immergendomi nel mio pensiero risalgo il corso delle età, se
distendo il mio spirito verso un modo di esistenza lontano da quello
che voi percepite, divengo colui che desidero. Partecipando
coscientemente all'essere assoluto, regolo la mia azione secondo
l'ambiente che mi circonda. Il mio nome è quello della mia funzione,
perché sono libero; il mio paese è quello in cui fìsso
momentaneamente i passi.
Datatevi, se lo volete, da ieri, rialzandovi con l'aiuto degli anni vissuti da antenati che vi furono estranei; o da domani, per l'orgoglio illusorio di una grandezza che non sarà mai la vostra.
Datatevi, se lo volete, da ieri, rialzandovi con l'aiuto degli anni vissuti da antenati che vi furono estranei; o da domani, per l'orgoglio illusorio di una grandezza che non sarà mai la vostra.
Spiace che la notissima e clikkatissima
enciclopedia multimediale on-line Wikipedia non citi minimamente né
l'opera di Pier Carpi né quella di Haven e sposi invece la tesi dei
nemici di Cagliostro, non permettendo così al vasto pubblico di
internet di approfondire l'autentica versione.
Ad ogni modo, l'emblematica figura del
Gran Cofto Alessandro Cagliostro, dimostra, assieme a quella
dell'altrettanto misterioso Conte di Saint Germain e dei fondatori
del Martinismo Martinez de Pasqually e Louis Claude de Saint-Martin,
come il Secolo dei Lumi non fu solamente mera ragione e mero
materialismo, bensì diede l'impulso per una rinnovata apertura verso
gli antichi concetti Ellenistici, Ermetici e dunque Gnostici del
Vero, del Bello e del Buono.
Che sono anche alla base di ogni
Civiltà degna di questo nome.
Luca Bagatin
CAGLIOSTRO: IL MAGO MASSONE
articolo di Luca Bagatin del 4 luglio 2011
"Cagliostro il Mago Massone" di Philippa Faulks e Robert L. D. Cooper,
edito in Italia dalle
Edizioni Mediterranee, è l'ultimo libro dedicato al Grande Iniziato del
XVIII secolo.
Libro fondamentale e che restituisce finalmente il giusto posto alla figura del conte Alessandro Cagliostro, che, come già scrisse il regista Pier Carpi, non fu il ciarlatano Giuseppe Balsamo.
Come scrivono gli autori Faulks e Cooper, la vita e la morte di Cagliostro sono avvolte da un'aura di mistero, ma, nonostante ciò, i nostri, sono riusciti comunque a raccogliere documenti fondamentali per conoscene i suoi insegnamenti esoterici ed i motivi per i quali la sua fama lo ha accompagnato sino ai nostri giorni.
"Cagliostro il Mago Massone" inizia con la descrizione della vita del conte e dei suoi continui viaggi. Nato nel 1748, probabilmente in Portogallo, il Nostro fu allevato nella città di Medina nella casa del mufti Salahaym dal tutore Althotas.
Libro fondamentale e che restituisce finalmente il giusto posto alla figura del conte Alessandro Cagliostro, che, come già scrisse il regista Pier Carpi, non fu il ciarlatano Giuseppe Balsamo.
Come scrivono gli autori Faulks e Cooper, la vita e la morte di Cagliostro sono avvolte da un'aura di mistero, ma, nonostante ciò, i nostri, sono riusciti comunque a raccogliere documenti fondamentali per conoscene i suoi insegnamenti esoterici ed i motivi per i quali la sua fama lo ha accompagnato sino ai nostri giorni.
"Cagliostro il Mago Massone" inizia con la descrizione della vita del conte e dei suoi continui viaggi. Nato nel 1748, probabilmente in Portogallo, il Nostro fu allevato nella città di Medina nella casa del mufti Salahaym dal tutore Althotas.
Sarà proprio Althotas a condurlo in innumerevoli viaggi: da La Mecca, nel 1760, passando per l'Egitto, l'Asia e l'Africa, sino a Malta, ove Althotas morirà.
A Malta, Cagliostro sarà iniziato all'Ordine dei Cavalieri di Malta dal cavaliere Luigi D'Aquino e con lui intraprenderà altri viaggi, da Napoli sino a Roma. Qui, il Nostro, incontrerà e si innamorerà di Serafina Feliciani, figlia di un noto commerciante romano, che diverrà presto sua moglie.
Giunto a Londra, Cagliostro, sarà iniziato alla Massoneria nella Loggia Esperience di Rito di Stretta Osservanza Templare. Correva l'anno 1776.
Cagliostro, invero, proprio grazie agli insegnamenti di Althotas ed a quelli appresi nel corso dei suoi viaggi - specie in Estremo Oriente - conosceva già i segreti della Teurgia e della Gnosi e si dice fosse in grado di trasmutare i metalli in oro e di curare gli ammalati.
La sua fama, dunque, crebbe ben presto in Inghilterra, ma ciò fu in realtà l'inizio delle sue sventure. Qui, a causa dell'invidia nel suoi confronti, si fece molti nemici che gli causarono false accuse di frode e lo condussero, assieme alla moglie, nelle prigioni di Sua Maestà Britannica.
Nel 1777, i Cagliostro, partirono dunque alla volta di Bruxelles anche grazie all'aiuto dei suoi Fratelli massoni. Successivamente si recarono in Olanda ed anche qui, Cagliostro, non smise di stupire il pubblico con i suoi prodigi e guarigioni. Purtuttavia le sue idee innovative sulla Massoneria - come ad esempio l'iniziazione femminile - gli procurarono altre inimicizie.
Cagliostro mise dunque appunto l'idea di creare una Massoneria di Rito Egizio, con, per le Logge femminili, Gran Mestra sua moglie Serafina. L'idea di Cagliostro, ad ogni modo, era ben più profonda ed attingeva agli Antichi Misteri ed alla teurgia. Il suo scopo ultimo si sostanziava nella riunificazione delle Logge in un'unica Massoneria, che attingesse ai Sacri Misteri dell'Antico Egitto.
I Cagliostro, nel frattempo, giungeranno in Polonia, Prussia e Russia. Saranno accolti con tutti gli onori sia dai massoni che da tutte le Corti europee.
Purtroppo, però, a causa del potere dei suoi numerosi nemici, finirà ben presto in disgrazia. L'ingenuità di Cagliostro, infatti, era pari alla sua erudizione nel campo delle scienze occulte.
Nel 1785, sarà infatti coinvolto ingiustamente nel cosiddetto "Scandalo della collana di Diamanti" ai danni della Regina di Francia Maria Antonietta. Scandalo orchestrato ad arte dalla contessa de La Motte che, ad ogni modo, come predetto dallo stesso Cagliostro, sarà scoperta e condannata ad essere esposta nuda e frustata di fronte alla Conciergerie.
Cagliostro, ad ogni modo, ritenuto complice della de La Motte, anche grazie al già allora nascente giornalismo diffamatorio (si veda il "Courier de l'Europe" dell'epoca, di cui, grazie alle gratuite diffamazioni, diverrà direttore un certo Thevenau de Morande, già precedentemente "amico" di Cagliostro), sarà esiliato dalla Francia e riparerà a Roma.
La Roma papalina di allora, oltre ad essere profondamente arretrata culturalmente ed economicamente, aveva messo al bando i massoni e la Massoneria.
L'ingenuità di Cagliostro gli giocò, dunque, nuovamente, un brutto scherzo. L'Inquisizione cattolica, infatti, lo arresterà, imprigionerà e torturerà con una sola accusa: quella di essere massone.
Il conte Alessandro Cagliostro, infatti, fu condannato unicamente in quanto appartenente alla nobile confraternita della Massoneria. Il suo fu, dunque, il primo atto di massonofobia assieme a quello che colpì il poeta Tommaso Crudeli, altro celebre martire massone.
Questa, in sintesi, la prima parte del libro di Philippa Faulks e Robert Cooper.
La seconda parte inizierà con un'interessantissima documentazione relativa alle origini ed alla storia della Massoneria.
La Massoneria, nata ufficialmente nel 1717 in Inghiliterra, in realtà, ha origini più antiche. Gli autori del volume la fanno risalire almeno al XVI secolo, in Scozia, allorquando William Schaw, Maestro d'Opera alla corte di Re Giacomo VI, decise di istruire i muratori di corte.
I muratori, dediti alla costruzione di cattedrali, erano ad ogni modo completamente analfabeti e digiuni di filosofia e speculazioni di qualsiasi tipo. Schaw decise di istruirli ad un particolare rituale di sua invenzione, gettando così le basi della cosiddetta Massoneria Operativa. Un rituale esclusivo, non scritto ma solamente orale, che conteneva anche insegnamenti filosofici, alchemici, gnostici, esoterici.
Le prime regole furono dettate nella Loggia dei muratori di Edimburgo nel 1598 e diffuse a tutte le Logge di Scozia. Il rituale doveva essere imparato esclusivamente a memoria e per mezzo della cosiddetta "Arte della Memoria", diffusissima durante il Rinascimento. Ovvero quella particolare pratica avente origine nell'Antica Grecia, che permetteva agli eruditi di imparare interi volumi a memoria immaginandosi un grande edificio fatto di molte stanze e corridoi. Ad ogni stanza, da immaginarsi il più particolareggiata possibile, corrispondeva un periodo del volume da ripetere a memoria.
Tecnica che, verosimilmente, Schaw insegnò ai suoi muratori ignoranti ed analfabeti.
Sarà poi nel XVIII secolo che si passerà dalla Massoneria Operativa a quella Speculativa, con l'iniziazione in Massoneria di non muratori, bensì di appartenenti all'aristocrazia, al clero ed alla borghesia. E così, via via, dalla Gran Bretagna, essa si diffonderà in Francia ed in tutta Europa, incontrando subito l'avversione della Chiesa cattolica, la quale non poteva sopportare che potesse esistere un'associazione a lei concorrente in campo spirituale, in particolare un'associazione senza dogmi ed unicamente fondata sulla filosofia e le speculazioni umane.
I primi massonofobi, dunque, saranno i cattolici. Nel corso della Storia essi saranno affiancati da comunisti, nazisti e fascisti: il totalitarismo non poteva sopportare la libertà di pensiero.
La terza parte di "Cagliostro il Mago Massone" è ampiamente dedicata alla Massoneria elaborata da Cagliostro, ovvero quella di Rito Egizio, dotata di profondissimi insegnamenti spirituali. Per la prima volta, peraltro, viene riportato interamente il rituale originale scritto da Cagliostro: composto da Statuti e Regolamenti, Preparazione della Loggia e Catechismi e conservato attualmente in originale presso il Museo della Gran Loggia di Scozia.
Infile, gli autori, dedicheranno un intero capitolo di commento al rituale stesso, ricco di simbolismo e significato.
Chi ama ed ha amato Cagliostro non può dunque non leggere ed appassionarsi a "Cagliostro il Mago Massone". Un libro di cui sentivamo tutti l'esigenza per riportare alla luce uno fra i più grandi massoni e mistici che la Storia abbia mai conosciuto.
Luca Bagatin
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