La Russia è,
geopoliticamente, Paese da sempre molto interessante e dalla lunga
Storia e tradizione.
Curiosamente da qualche
decennio sembra uno dei Paesi più bistrattati dall'Occidente,
nemmeno fossimo ancora in piena Guerra Fredda e ciò con tanto di
assurde sanzioni, che peraltro danneggiano l'economia di tutti.
Curiosamente in quanto è
grazie alla Russia che, come nella Seconda Guerra Mondiale contro il
nazifascismo, si sta riuscendo a sconfiggere il terriorismo islamico
in quella Siria ultimo baluardo laico e socialista in Medioriente
opposta al fondamentalismo. E curiosamente in quanto la Russia sta
per molti versi recuperando quegli ideali eurasiatisti e di rinnovato
dialogo con l'Europa in grado di garantire quella multipolarità di
posizioni alternativa al monolitismo statunitense ed al suo modello
globalista. Interessanti in tal senso saggi quali ad esempio "Capire
la Russia" (Zambon editore) di Paolo Borgognone e "La mia
Russia" (Anteo edizioni) del Segretario del Partito Comunista
della Federazione Russa Gennady Zjuganov.
Udalc'ov e Zjuganov |
Il problema, tuttavia,
rimane la leadership attuale della Russia del duo Putin-Medvedev, i
quali - aspetto sottovalutato sia dagli anti-putiniani che dai
putiniani di casa nostra - perseguono politiche liberali e
capitaliste non dissimili da quelle della gran parte dei governanti
europei, ovvero di austerity e di difesa dei ceti medio-alti, con
tanto di recente di aumento dell'Iva (dal 18% al 20%) ed una riforma
delle pensioni da macelleria sociale, la quale prevede l'innalzamento
dell'età pensionabile per gli uomini da 60 a 65 anni e per le donne
addirittura da 55 a 63 anni. Una riforma peraltro molto più
impattante della già criticabile sotto il profilo sociale riforma
Fornero italiana, in quanto in Russia l'aspettativa di vita è meno
alta.
Di questo, però,
putiniani e anti-putiniani europei sembrano non voler parlare, forse
perché dovrebbero ammettere che le cose in Europa non vanno poi
diversamente e che la macelleria sociale non è differente e tutto in
nome del capitalismo assoluto, della crescita (che non è illimitata)
e dello sfruttamento massimo dei lavoratori.
Limonov |
Ad opporsi, ad ogni modo,
i principali partiti d'opposizione russa di matrice anticapistalista,
primo fra tutti il maggior partito d'opposizione presente nella Duma,
ovvero Partito Comunista della Federazione Russa di Gennady Zjuganov,
il quale ha organizzato una grande manifestazione nelle scorse
settimane a Mosca e vorrebbe indire un referendum abrogativo in
merito ed il Fronte Unito Russo del Lavoro (coalizione comprendente
il Partito Comunista Operaio Russo, l'Avanguardia della Giventù
Rossa e il Fronte di Sinistra, coalizione alla quale è stato sempre
impedito di concorrere alle elezioni per vizi formali). Il
coordinatore del Fronte di Sinistra - movimento di ispirazione
socialista, comunista e anarchica - Sergej Udalc'ov è stato peraltro
fermato dalla polizia russa qualche giorno fa, nonostante la
manifestazione da lui guidata fosse stata autorizzata dal Comune di
Mosca. Udalc'ov - nel 2012 vicino al Partito Comunista di Zjuganov -
fu già fermato nel settembre 2017 assieme allo scrittore e leader
nazionalbolscevico di "Altra Russia" Eduard Limonov,
unicamente in quanto i due guidavano una pacifica manifestazione
anticapitalista contro il governo e chiedevano la nazionalizzazione
della grande industria, una moratoria delle privatizzazioni nei
servizi sociali, la riforma del codice del lavoro, trasparenza nelle
elezioni e l'indipendenza della magistratura.
E' chiaro, dunque, che in
Russia, pur nel silenzio di anti-putiniani e putiniani europei,
esiste un ampio fronte di matrice socialista autentica che si oppone
al putinismo ed all'oligarchia autoritaria liberale. Un fronte che
dovrebbe unirsi, anzichè seguitare a rimanere diviso.
Herzen |
La Russia, del resto, ben
prima della Rivoluzione del 1917, ha da sempre nel suo animo uno
spirito socialista e populista nel senso migliore e più puro del
termine, incarnato da intellettuali quali Aleksandr Herzen (1812 -
1870), già oppositore dell'autoritarismo zarista, ideologo pupulista
e già amico dei nostri Giuseppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi, Carlo
Pisacane e Aurelio Saffi, collaboratore dell'"Italia del
popolo", giornale mazziniano risorgimentale e già autore di un
saggio sui suoi rapporti con Mazzini e Garibaldi (da segnalare anche
l'interessante saggio di Leone Ginzburg "Garibaldi e Herzen"
edito da Castelvecchi). Herzen stesso esaltò lo spirito comunistico
del contadino russo scrivendo: "Il contadino russo conosce
soltanto la moralità che nasce istintivamente e naturalmente dal suo
comunismo [...] la manifesta ingiustizia dei proprietari terrieri
lega il contadino ancor più strettamente alle leggi della sua
comunità [...] l'organizzazione della comunità ha tenuto testa alle
intromissioni del governo [...] è sopravvissuta ed è rimasta
integra fino allo sviluppo del socialismo in Europa". E
ciò prefigurando, contrariamente alle previsioni di Marx, l'avvento
del socialismo in Russia piuttosto che in Europa.
Intanto anche in Germania
si sta costituendo una nuova forza autenticamente socialista, guidata
da Sahra Wegenknecht ed Oskar Lafontaine i quali, staccatisi dalla
Linke e fondando "Aufstehen" ("Sollevarsi"),
stanno costituendo un laboratorio di matrice socialista autentica,
anticapitalista, euroscettica, critica nei confronti
dell'immigrazione di massa che genera sfruttamento. Una forza
radicata in quella classe operaia e disoccupata ormai delusa da una
socialdemocrazia sempre più capitalista e liberale che l'ha
impoverita attraverso austerity e politiche di macelleria sociale.
Bentornato Socialismo !
Luca Bagatin
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