E' l'ora dei
popoli. Dei popoli affamati e affratellati.
E' l'ora dei
Podemos e di tutti coloro i quali si battono contro un'Europa
nazifascista, oligarchica, capitalista. L'Europa del debito pubblico
impagabile.
E' l'ora di Pablo
Iglesias, leader dei Podemos spagnoli, che si è da sempre ispirato
alla Rivoluzione Bolivariana e democratica di Hugo Chavez e dei
leader dell'emancipazione dell'America Latina e che, come vado
affermando anch'io nell'ambito del pensatoio “Amore
e Libertà” (presto in uscita un mio saggio in merito), sono
alla base di una nuova idea di democrazia partecipativa, popolare,
socialista libertaria e umanitaria e che sono rappresentati anche
dall'ex Presidente dell'Uruguay José “Pepe” Mujica - del quale
abbiamo parlato in numerosi articoli - e che proprio in questi giorni
sarà in visita a Roma.
E' l'ora, dunque,
di mettere da parte le vecchie etichette destra-sinistra; di
decretare uno “Stato di felicità permanente”, rispolverando un
vecchio slogan degli Indiani Metropolitani; è l'ora di smetterla di
credere ai falsi profeti alla Grillo, già stipendiati dalla Rai-Tv;
di smetterla di sostenere figure autoritarie come Matteo Renzi o come
quel Berlusconi che ripropone una nuova accozzaglia di moderati
oppure quegli pseudo-estremisti già lungamente sputtanati come la
Meloni e Salvini, che, quando erano al governo, hanno fatto
esattamente l'opposto di quanto vanno predicando oggi.
E' l'ora della
partecipazione attiva delle intelligenze stanche di subire un'inutile
austerità che ingrassa unicamente il sistema capitalista speculativo
e finanziario ed i politicanti di turno.
E' l'ora di
abolire – di comune accordo – il debito pubblico, come afferma
l'intellettuale francese Alain De Benoist, in quanto impagabile anche
con misure di austerità che stanno uccidendo letteralmente il
cittadino (pensiamo ai numerosi casi di suicidio di piccoli
imprenditori o di coloro i quali hanno perduto il posto di lavoro).
E, anche se può
sembrare una provocazione, sarebbe l'ora che la BCE diventasse, più
che un istituto di credito (di quale credito gode poi ?), un istituto
di beneficenza, in grado di regalare danari agli Stati ed ai
cittadini che ne hanno bisogno. Che sono tanti e troppi, a differenza
dei pochi banchieri e dei pochi politicanti di Bruxelles, Washington,
Mosca o Pechino, che si crogiolano da sempre nel loro gioco
preferito: il Risiko. Sulla pelle dei lavoratori, dei poveri, degli
oppressi costretti a migrare a causa di guerre da loro non volute,
non cercate, non certo finanziate. E che si vedono anche sbattere le
porte in faccia !
Questa è la
Civiltà dell'Amore che sognamo. Una civiltà libera da povertà e
oppressione. Una Civiltà contrapposta, dunque, alla società del
piacere effimero e dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Luca Bagatin
Nessun commento:
Posta un commento