Un anno fa il socialista
Nicolas Maduro veniva rieletto Presidente della Repubblica
Bolivariana del Venezuela, con un'ampia maggioranza di oltre il 60%
dei voti e, proprio in occasione di tale anniversario, alcuni giorni
fa, il Presidente ha proposto di indire elezioni anticipate per il
rinnovo dell'Assemblea Nazionale, il cui mandato scadrà nel 2020.
Egli ha inoltre dichiarato: “da una parte affrontiamo
aggressioni, bugie, persecuzioni ed embargo da parte
dell’imperialismo, e dall’altra lavoriamo instancabilmente per
fornire al nostro popolo case, salute, istruzione, occupazione,
pensioni, sicurezza sociale e stabilità politica”.
Nonostante i recenti
tentativi di golpe, da parte di soggetti che hanno deliberatamente
scelto di non presentarsi alle scorse elezioni presidenziali, il
governo in carica è infatti riuscito a mantenersi in sella e a
garantire continuità e stabilità.
Purtuttavia, le ingiuste
e assurde sanzioni a livello internazionale, da parte di chi si
rifiuta di riconoscere un governo legittimamente eletto, in quanto
autenticamente socialista, pesano e continuano a pesare.
E, proprio per questo,
oltre che per problemi di salute, l'Ambasciatore venezuelano in
Italia, Isaias Rodriguez, 77 anni, già Vicepresidente della
Repubblica ai tempi di Hugo Chavez, si è visto costretto a
rassegnare le sue dimissioni, in quanto, a causa di dette sanzioni,
non è più in grado di pagare i dipendenti dell'Ambasciata e di
sostenere i costi dell'affitto della sede.
Nella sua lettera di
dimissioni, indirizzata al Presidente Maduro, Rodriguez ha espresso
“immenso rispetto per la battaglia combattuta” dal governo
del Venezuela “contro l'Impero declinante”.
Non sono mancate, ad ogni
modo, parole critiche, non già nel socialismo bolivariano e
chavista, ma nell'eccessivo “marketing” che circonda il governo.
Questi alcuni dei passi
della sua lettera, riportata interamente dal sito Aporrea.org
(https://www.aporrea.org/venezuelaexterior/n342186.html):
“La sua causa, che è mia, mi ha trattenuto come un campo di
forza, come una calamita. Con fede assoluta mi sono aggrappato al
chavismo, come un tavolo in questo oceano di contraddizioni che
circonda il suo governo. Sono venuto, tuttavia, a capire
definitivamente che non posso trasformare l'acqua in vino, né
resuscitare i morti. Molti dei suoi discepoli hanno pochissimi
apostoli, e cioè quando ci chiediamo tutti: è la chiesa o il dio
che sta fallendo ?”.
E prosegue, spiegando
che, all'età di 77 anni, preferisce ora dedicarsi a fare il nonno
dei suoi nipotini: “Voglio che tu sappia, che io sono e sarò al
tuo fianco. Ma spiritualmente. È il mio turno di essere un nonno.
L'ho rinviato a lungo e non voglio morire senza esercitare questo
ufficio che è stato ritardato dalla politica. Mi iscrivo alla Forza
Spirituale delle Operazioni Speciali per i Nipoti. Ho bisogno che
molti di loro siano in grado di raccontare e scrivere storie di
questo tempo, vissute dal 1998 fino alla data in cui sottoscrivo
questa lettera”.
Ed ancora: “La fede,
presidente, è una lezione, ma anche una scelta. Non ho nulla da
rimpiangere; Sono stato felice di regalarmi una delle più belle
cause della vita: la libertà del mio paese. Volevo essere un
compagno fedele e non un adulatore dilettante e timoroso”.
Isaias Rodriguez e Luca Bagatin |
Isaias Rodriguez lascia
dunque il suo incarico “senza rancore e senza soldi”, come
scrive. Facendo peraltro presente che persino sua moglie ha dovuto
vendere i vestiti che il suo ex marito le aveva donato, al fine di
potere resistere alle senzioni statunitensi e al fatto che, il loro
conto bancario italiano, causa dette sanzioni, è stato chiuso.
Conclude con queste
parole, l'ex Ambasciatore Rodriguez, la sua lettera al Presidente
Maduro: “Vado "nudo", come l'ala di un pipistrello,
come se un'onda turbolenta mi spingesse; senza alcun tormento, con la
verità dell'intimo, delle giuste e delle convinzioni intatte. Giuro
che continuerò a perfezionare la mia dignità per riconoscerla nei
miei silenzi e possederla fino ai miei ultimi giorni, e usarla come
scudo e ascia contro gli avversari (non ho nemici Presidente)”.
Ho avuto modo di
intervistare Isaias Rodriguez due volte, alcuni anni fa, e sono stato
ospite a pranzo nella sua casa romana, donandogli – nell'occasione
- uno dei miei saggi, “Ritratti di Donna”.
L'ho trovato persona
squisita, gentile, dalla grande onestà intellettuale e soprattutto
persona di grande cultura letteraria. Egli, oltre ad essere stato un
politico e un giurista, è anche un poeta.
E, come i poeti, esce
dalla scena pubblica per ritirarsi nell'intimità del focolare
domestico. Senza onori, senza danari, fra l'affetto dei suoi cari e
delle persone che lo stimano e continuano a stimarlo.
Luca Bagatin
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