sabato 4 maggio 2019

Gilet Gialli ancora in piazza. Sostenuti anche dal mondo dell'arte e della cultura. Articolo di Luca Bagatin

Il popolo francese ancora in marcia contro il governo dei ricchi di Macron.
Per i Gilet Gialli è la ventiseiesima settimana di protesta. Ben sei mesi di proteste ininterrotte e di denunce di violenze da parte delle forze di polizia contro manifestanti inermi.
E' stato addirittura diffuso un video su Youtube nel quale si vede un poliziotto lanciare un sampietrino contro i manifestanti, il primo maggio. Una scena inaudita, l'ennesima, dopo che, nei mesi scorsi, la ventenne studentessa di filosofia Fiorina Jacob Lignier e uno dei leader dei Gilet Gialli, Jerome Rodrigues, feriti dai lacrimogeni della polizia, hanno perso un occhio.
Persino l'ONU, attraverso l’Alto commissario per i diritti umani Michelle Bachelet, aveva sollecitato “un’indagine approfondita su tutti i casi segnalati di uso eccessivo della forza”.
I Gilet Gialli sono stati accusati, dal Ministro dell'Interno Christophe Castaner, di aver “invaso”, nelle manifestazioni del primo maggio, un ospedale e di aver danneggiato le sue strutture. Accusa rivelatasi totalmente infondata. Le ricostruzioni dei fatti e i video hanno infatti rilevato che diverse decine di Gilet Gialli si sono riversati presso l'ospedale della Pitié-Salpetriere non certo per danneggiarlo, quanto piuttosto per proteggersi dalle cariche violente della polizia.
Il Ministro dell'Interno ha tentato inutilmente di scusarsi, affermando “Non avrei dovuto usare il termine attacco, ma piuttosto di intrusione violenta che ha scioccato il personale sanitario. Accettare di ritrattare le mie parole, non mi crea problemi”. In realtà nemmeno di intrusione violenta non si è trattato.
Sono pertanto in molti a richiedere le dimissioni del Ministro Castaner. Primo fra tutti il leader de La France Insoumise Jean-Luc Mélenchon, il quale ha affermato che Castaner “è un bugiardo, oltre a essere un incompetente”. La senatrice verde-comunista Esther Benbassa ha definito su Twitter Castaner “Pinocchio” e l'esponente dei Repubblicani Bruno Retailleau ha scritto che “il ministro dell'Interno deve smetterla di gettare olio sul fuoco e spiegarsi sulle sue dichiarazioni smentite dai fatti”.
Nel frattempo, 1400 firme sono state pubblicate sul quotidiano “Libération” in calce a un appello di “artisti, creatori e creatrici” riuniti nel collettivo “Yellow Submarine”, ispirato a John Lennon e alle sue battaglie libertarie (il testo al seguente link: www.nousnesommespasdupes.fr). L'appello ha per titolo “Non siamo sciocchi” e sottolinea come il movimento civico e spontaneo dei Gilet Gialli sia “un movimento senza precedenti nella Quinta repubblica”, un movimento “che il potere tenta di screditare e reprime duramente mentre la violenza più minacciosa è quella economica e sociale”. E si conclude con queste parole: “Usiamo il nostro potere, quello delle parole, della parola, della musica, dell'immagine, del pensiero, dell'arte, per inventare una nuova narrativa e sostenere coloro i quali lottano nelle strade da mesi. Niente è scritto. Disegniamo un mondo migliore”. Fra i primi firmatari dell'appello le celebri attrici Juliette Binoche e Emmanuelle Beart e gli scrittori Edouard Louis e Annie Ernaux.
Ancora una volta il governo Macron esce sconfitto e si ritrova l'opposizione netta nelle piazze, in Parlamento e quella del panorama culturale e artistico francese. O Macron deciderà di dimettersi, fare mea culpa e indire nuove elezioni, oppure la situazione in Francia è destinata e diventare sempre più preoccupante e sempre meno democratica.

Luca Bagatin

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