Direi che il termine "democratura" calza
molto bene alle cosiddette liberal democrazie europee e a stelle e
strisce. Realtà nelle quali i popoli sono del tutto esclusi dalla
reale partecipazione democratica.
Realtà che sanzionano ancora – anche in piena
emergenza sanitaria - Paesi sovrani, solo perché socialisti, oppure perché diversi (pensiamo al Venezuela e a Cuba, ad esempio, oppure alla Russia).
Realtà liberal caapitaliste che non aiutano i rispettivi popoli, ma
propongono prestiti con interessi e con vincoli che dovranno poi
essere rispettati (pensiamo al MES). Che è come se chiedessimo aiuto a un amico e questo ci
dicesse “sì, va bene, a patto che... E con gli interessi, eh !”. Ma allora, che amico è ? Un amico vero ti aiuta e non ti chiede nulla in cambio. Nulla. Soprattutto non ti chiede nessun interesse. Perché un amico vero ti aiuta disinteressatamente.
Mi dispiace che chi chiede l'uscita dell'Italia, o
della Francia o della Spagna o della Grecia, dall'Unione Europea, non
comprenda che tale ente non democratico va chiuso.
Il prima possibile.
Non è sufficiente uscirne. Bisogna impedirne ogni ulteriore atto nefasto in politica ed economia.
Il prima possibile.
Non è sufficiente uscirne. Bisogna impedirne ogni ulteriore atto nefasto in politica ed economia.
Mi dispiace che non si comprenda che occorre
radicalmente sovvertire politica e economia.
Tornando al baratto, a forme di cooperazione di base
fra le persone, all'autogestione nel lavoro e nelle decisioni e a
forme di economia del dono. A forme di autoproduzione, di agricoltura
a chilometro zero. Senza mai più inquinare. Senza più distruggere la Natura.
Mi dispiace, perché significa che non abbiamo
capito che ciò che stiamo patendo può diventare una occasione di
crescita interiore. Spirituale, morale, intellettuale, ecologica.
E mi dispiace perché, sia detto per inciso, siamo
davvero nella merda. E la colpa è del nostro ego e della nostra bramosia di benessere materiale.
Luca Bagatin
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