Il Partito Comunista di
Marco Rizzo ha annunciato, per il prossimo 2 giugno, giornata della
Festa della Repubblica, mobilitazioni in tutta Italia, contro il
governo Cinque Stelle – Pd.
Manifestazioni annunciate
ben prima del centrodestra, che terrà una manifestazione solamente
nella Capitale. Centrodestra che Rizzo considera, peraltro,
un'opposizione meramente di facciata.
Rizzo punta il dito in
particolare contro la decisione del governo di garantire un prestito
statale di 6,3 miliardi di euro in favore del grippo Fiat-Chrysler.
Gruppo che ha sede legale e fiscale all'estero.
Oltre a ciò denuncia i
contenuti del cosiddetto “Decreto Rilancio”, considerandolo
“confuso e pasticciato”, che doveva essere chiuso per
tempo e con regole più chiare e precise sotto l'aspetto
organizzativo.
Nel merito, il PC di
Rizzo, denuncia anche il fatto che centinaia di migliaia di
lavoratori in cassa integrazione non abbiano mai visto un centesimo;
che i lavoratori precari e stagionali non hanno ricevuto alcuna
garanzia; che migliaia di piccoli negozianti non hanno ricevuto alcun
tipo di sostegno economico e rischiano di chiudere per sempre; che
gli immigrati vengono “legalmente” sfruttati nel settore
agroalimentare e che gli infermieri - che pur sono in prima linea
nella lotta al Covid 19 - non hanno ricevuto alcuna gratifica e molti
di costoro non sono stati nemmeno stabilizzati sul lavoro.
In un comunicato, i
comunisti di Rizzo denunciano come la recente crisi sanitaria abbia
messo a nudo il sistema capitalista, quello che – affermano - “ha
prima distrutto la sanità pubblica e poi ha dimostrato che il
profitto e gli interessi delle classi dominanti sono sempre più
importanti della sicurezza delle masse popolari”. Pertanto i
comunisti puntano il dito sul fatto che la cosiddetta Fase 2, avviata
dal governo, vede il prevalere degli interessi economici privati
rispetto alla salute pubblica.
Il PC di Rizzo, lungi dal
credere in qualsiasi possibile alleanza a sinistra, si legge in un
comunicato, “rilancia l’unità dei lavoratori tutti e
l’alleanza con la piccola borghesia proletarizzata; un’alleanza
politica e strategica che è al di sopra di ogni piano sindacale”.
Oltre a ciò, il PC rilancia l'uscita dall'Unione
Europea, dall'euro e dalla NATO, ritenendo necessario “andare
verso il socialismo” e “iniziare a cambiare seriamente i
rapporti di forza in questo Paese”.
Di orientamento simile, peraltro, anche i comunisti
russi di Zjuganov e il partito nazionalbolscevico “Altra Russia”,
fondato da Eduard Limonov, che puntano il dito contro il governo di
Putin, che è ancora in piena emergenza sanitaria
“Altra Russia”, fra le altre cose, propone un
reddito di base per tutti attraverso la nazionalizzazione dei settori
di estrazione e lavorazione delle risorse naturali; nazionalizzazione
dei settori chiave dell'economia ad iniziare dal settore energetico;
riduzione del numero di dipendenti pubblici e delle forze
dell'ordine; proibire l'esportazione di valuta estera, oro e
gioielli; abolire l'IVA; introdurre un'imposta fiscale progressiva e
una tassa sul lusso; ridurre le quote di immigrazione; cancellare gli
interessi sui debiti dell'intera popolazione e calmierare i prezzi
sui prodotti alimentari di base.
Luca Bagatin
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