lunedì 28 aprile 2025

Noonomia, ovvero la nuova società industriale a beneficio della comunità, spiegata dagli economisti Bodrunov e Kvint. Articolo di Luca Bagatin

 

Sergey Bodrunov, classe 1958, è un noto economista russo, professore universitario, membro dell'Accademia Russa delle Scienze, Presidente della Libera Società Economica della Russia.

Oltre che ideatore della teoria economica definita “Noonomia” o “Nsi 2”, ovvero “nuova società industriale di seconda generazione”.

Di questo abbiamo, peraltro, già parlato in un altro articolo, riferendoci all'omonimo saggio - “Noonomia”, appunto – edito da Bodrunov in Italia per la Sandro Teti Editore.

Il prof. Bodrunov, sempre per la Sandro Teti e assieme al prof. Vladimir Kvint (economista russo-statunitense, già professore di strategia, gestione e economia internazionale presso la Fordham University, la New York University e il Babson College, oltre che essere Presidente del Dipartimento di strategia economica e finanziaria presso la Scuola di economia di Mosca), ha pubblicato anche un ulteriore saggio in merito.

Con “Strategizzare le trasformazioni sociali: noonomia sapere tecnologia”, Bodrunov e Kvint si concentrano sugli obiettivi e sugli strumenti economici e strategici, promuovendo un sistema fondato su una forma di pianificazione e di economia di mercato, volta a promuovere lo sviluppo di un solido sistema di welfare, richiamando – peraltro - le esperienze positive socio-economiche della Cina e dei Paesi scandinavi.

Nel seggio si richiamano i concetti di “Nsi 2”, noonomia e nooproduzione.

Ovvero si parla di una società fondata su un nuovo sviluppo della produzione industriale materiale, caratterizzata dal passaggio verso prodotti ad alto contenuto di conoscenza, integrando produzione, scienza e istruzione.

La nooproduzione, come spiegato da Bodrunov e Kvint, è una forma di produzione che riduce al minimo la partecipazione diretta del lavoratore e si concentra sul soddisfacimento dei noobisogni, dando dunque spazio al progresso umano, nell'ambito della conoscenza e della cultura.

L'obiettivo della nooproduzione è, infatti, il progresso dell'individuo e non lo sfruttamento del lavoro in quanto tale.

Ovvero nello sviluppo delle qualità/conoscenze umane, promuovendo i valori culturali. Accrescendo, dunque, anziché bisogni simulati (indotti dalla pubblicità commerciale e dal marketing, ovvero superflui e consumistici), bisogni spirituali e culturali.

Ciò determinerà, automaticamente, una riduzione o autolimitazione dei consumi superflui/tangibili/materiali e, dunque, non solo la fine dello sfruttamento del lavoro in quanto tale, ma anche un minor impatto sull'ambiente e, dunque, sull'ecosistema.

Evitando, dunque, anche quel processo di accumulazione di beni materiali superflui che, spesso, è più una necessità psicologica che reale.

La nooproduzione è, quindi, destinata ad ampliare il tempo libero degli individui. Tempo che potrebbe, finalmente, essere impiegato per attività più stimolanti e creative, ovvero volte a quello che gli Autori definiscono “autosviluppo”.

Ovvero allo sviluppo, appunto, delle proprie qualità e conoscenze.

Un processo di questo tipo, secondo gli Autori, cambierebbe completamente il paradigma consumistico al quale siamo abituati. Attualmente, infatti, nel sistema capitalista, il tempo libero è volto al consumo, all'accumulo di beni materiali e al produrne di nuovi. In una spirale di sfruttamento del lavoro, del capitale e del salario, senza fine.

Nel modello Nsi 2, “l'essere umano ha l'opportunità di agire non come consumatore dissennato, ma come individuo creativo, poiché l'uso creativo del tempo libero dipende in larga misura dalla formazione dei presupposti materiali per l'attività creativa (accesso ai mezzi di autoeducazione, miglioramento fisico, creatività scientifica e artistica eccetera)”, puntualizzano gli Autori.

Utilizzo delle nuove tecnologie; sviluppo – attraverso lo studio e l'ampliamento della conoscenza – di nuove tecnologie; pianificazione economica; strategizzazione dei processi economici, sono, dunque, le chiavi del nuovo modello di sviluppo chiamato noonomia.

Un modello volto a superare e arginare il capitalismo finanziario, che genera squilibri economici e diseguaglianze. Al fine di soddisfare i bisogni reali (e dunque non quelli simulati, ovvero promossi dal marketing, per accrescere il capitale dei gruppi industriali che li stimolano) delle persone.

Gli Autori sottolineano, nel saggio, come sia il capitale finanziario a dettare l'agenda politica dei governi e delle varie forze politiche. Ne conseguono guerre commerciali, sanzioni antidemocratiche e unidirezionali e così via.

E, attualmente, il progresso tecnologico è messo al servizio del capitale finanziario (creando sempre nuovi bisogni simulati, soddisfacendoli immediatamente) e non di un nuovo modello di economico, volto a beneficio delle persone e del loro sviluppo individuale, come invece potrebbe accadere nella Nsi 2.

E', dunque, il capitale finanziario che, per collocare i suoi infiniti prodotti volti a soddisfare bisogni indotti/simulati, distrugge l'ecosistema; induce al consumismo; sfrutta sempre più il lavoro; modifica l'atteggiamento degli individui stessi (promuovendo fenomeni della cultura di massa che non sono affatto importanti per lo sviluppo umano/culturale delle persone).

Tutto questo è spiegato ottimamente nel saggio di Bodrunov e Kvint.

Come è sottolineato il concetto di noonomia, già trattato nell'altro saggio, ovvero “metodo non economico di organizzare l'attività economica, orientato al soddisfacimento di bisogni umani concreti sulla base di criteri di ragionevolezza determinati dallo sviluppo della conoscenza e della cultura”.

Concetti, teorie, intuizioni geniali e di scottante attualità e destinate a far discutere e ad essere discusse. In un mondo che cambia e che dovrebbe evolversi in senso cooperativo, inclusivo, al servizio delle persone e non dell'economia in quanto tale.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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