Ho incontrato alcune
settimane fa l'editore Sandro Teti nel suo studio romano e gli ho
chiesto che cosa pensasse di Eduard Limonov, di cui ha editato nei
mesi scorsi il romanzo "Zona Industriale".
Mi ha risposto così: "E'
un uomo affascinante, sui generis. Mi ha colpito per il suo distacco
dalle cose e dal danaro, per il suo comportamento ascetico, tranne
che in ambito sessuale...".
Sandro Teti conobbe
Limonov negli Anni '90, davanti al mausoleo di Lenin fatto chiudere
da Eltsin, ove si erano riuniti diversi oppositori al nuovo regime
pseudo democratico della Federazione Russa.
Proprio in quegli anni
Limonov e un manipolo di giovani e giovanissimi "desperados"
delle periferie russe, fonderanno il Partito Nazional Bolscevico,
quello che diverrà il principale partito d'opposizione al governo di
Putin e che da questi sarà - unico partito in Russia a subire tale
destino - messo fuorilegge nel 2007.
Eduard Veniaminovich
Savenko, più conosciuto con il nome di Eduard Limonov e divenuto
popolare nel mondo grazie al romanzo biografico - nel quale però
Limonov non si riconosce affatto - "Limonov" scritto da
Emmanuel Carrére, è una via di mezzo fra Gabriele d'Annunzio,
Pasolini e Giacomo Casanova. E' ed è stato, oltre che leader e
dissidente politico: scrittore, poeta, giornalista, vagabondo,
soldato.
Di lui ho parlato in
diversi articoli - il principale dei quali potete leggere a questo
link
http://amoreeliberta.blogspot.com/2018/05/eduard-limonov-un-dissidente-dalla.html
- e in un'intervista che ho fatto al curatore del sito web che
raccoglie gran parte della sua attività, José Setien:
http://amoreeliberta.blogspot.com/2018/06/eduard-limonov-un-dissidente-dalla.html.
Limonov ha scritto almeno
sessanta libri, di cui pochissimi editi in Italia. Sono
principalmente romanzi autobiografici ove, attraverso la sua
avventurosa vita egli parla delle vicende della Russia sovietica e
soprattutto post-sovietica.
Sandro Teti mi ha detto
che vorrebbe editare prossimamente altri due suoi libri: "Vacanze
americane" e "Palach il boia".
"Zona Industriale",
che l'Autore definisce "romanzo moderno", narra delle sue
vicende appena uscito dal carcere di Lefortovo, ove ha scontato la
pena a due anni e mezzo con l'accusa di traffico d'armi e tentativo
di colpo di stato in Kazakistan.
Il libro è dunque
ambientato fra il 2004 ed il 2007, principalmente nella periferica
zona industriale moscovita di Syry, ove Limonov andrà a vivere in un
appartamento fatiscente e malmesso, affittato da due suoi amici.
Limonov è accompagnato
sempre dalle sue guardie del corpo, i suoi fedeli nazbol, osannati
anche dalla compianta giornalista Anna Politkovskaja, i quali sono
divenuti celebri e per questo perseguitati in Russia per le loro
azioni goliardiche di protesta contro il governo di Putin attraverso
lanci di uova e pomodori alle autorità e occupazione di uffici del
potere, ricordando per molti versi le imprese goliardiche dei
legionari fiumani fedeli al Vate d'Annunzio.
All'uscita dal carcere
Limonov è atteso dalla sua fedele compagna, la ventenne Nastja,
militante nazionalbolscevica molto più giovane di lui e che
soprannominerà "bambina bulterrierrina" in quanto sempre
in compagna del suo enorme cane bulterrier, che andrà con loro a
vivere nell'appartamento di Syry, almeno sino a quando le
incomprensioni fra Limonov e Nastja non faranno loro prendere strade
diverse.
Nastja regalerà a
Limonov un simpatico ratto bianco femmina, che egli battezzerà Krys
ed al quale in "Zona Industriale" sono dedicate pagine
bellissime e commoventissime. Il rapporto fra l'apparentemente
"cinico" e "duro" Limonov e Krys è davvero molto
tenero. Krys ama il sapone da bucato e odora di quello. Ama saltare
sulle gambe e sulle spalle del Nostro e correre per l'appartamento.
Purtroppo Limonov apprende che i topi, a dispetto o proprio in quanto
animali molto vispi e energici, vivono pochi anni. Quando vede la sua
Krys indebolirsi si intristisce e non accetta il suo invecchiare e,
quando Krys, il 10 marzo 2005 muore, Limonov le costruisce con una
scatola un giaciglio, mettendovi dentro ovatta come cuscino e una
ghirlanda che le pone attorno ai fianchi. E la fa seppellire dalle
sue guardie del corpo nella cavità di un albero. Le voleva davvero
bene.
Limonov si descrive come
un cinico, ma in realtà è un uomo che ama. E che ha amato le sue
numerose donne, tutte molto più giovani di lui, spesso "bad
girl", ragazze alternative a tratti punk, un po' come lui, che
sono state sue mogli e amanti. Per quanto i rapporti fra lui e
l'altro sesso siano stati piuttosto burrascosi.
In "Zona
Industriale" l'Autore descrive lungamente il suo rapporto con
l'Attrice, la donna che gli darà due bellissimi figli: Bogdan e
Aleksandra. L'Attrice è la sua ultima moglie, il cui rapporto
descrive come quello di uno "sciamano" con la sua "Venere".
Rapporto passionale ma anche burrascoso, fatto di incomprensioni,
durato alcuni anni. Anni nei quali il Nostro non smette di fare
politica e, assieme a Kasparov e a Kasyanov, organizza una coalizione
antigovernativa - L'Altra Russia - composta da nazionalbolscevichi,
liberali, comunisti e nazionalisti, la quale portroppo naufragherà a
causa dei litigi interni alla componente liberale.
Nel libro Limonov esalta,
fra le altre cose, il sesso, inteso non nella sua funzione
riproduttiva ma di "love making", parlando della sua
"teoria del superamento della solitudine cosmica", ovvero
la solitudine umana - che rischia di far appassire l'essere umano -
può essere superata solo attraverso il sesso, sia esso eterosessuale
che omosessuale, ovvero unendosi a un altro essere umano, anch'egli
avvolto in questo senso di solitudine cosmica. In questo senso Eduard
Limonov si riconferma al contempo degno erede e compagno d'erotismo
di Casanova e del già citato d'Annunzio.
Alcuni capitoli di "Zona
Industriale" sono dedicati a riflessioni di ordine spirituale e
metafisico, a interpretazioni personali della Bibbia, a
interpretazioni attorno all'universo femminile, grande Mistero che
affascina da sempre il Nostro e con il quale ha da sempre un rapporto
alterno, di amore e conflittualità, persino con l'anziana madre il
quale lo rimprovera al telefono affettuosamente di dover mettere "la
testa a posto" e di smettere con le sue "stramberie".
Eduard Limonov non si è
mai arricchito grazie al suo lavoro. E' un eterno giovane di 75 anni.
Un dissidente integrale. Un erotico-eretico con i suoi occhiali, il
suo pizzetto, i suoi capelli rasati ai lati e dietro in stile
post-punk. Un personaggio da romanzo. Un "cinico" dal cuore
tenero che ha affascinato e continuerà ad affascinare generazioni di
giovani delle estreme periferie dell'Est e dell'Ovest del pianeta
terra, che lottano dalla parte dei più deboli.
Luca Bagatin
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