Eduard Limonov, scrittore
e storico leader del nazionalbolscevismo russo, ci ha lasciati il 17
marzo scorso, a 77 anni - prima dell'emergenza Covid 19 in Russia - a
causa di complicazioni chirurgiche a seguito di un intervento al
cervello.
Per tutti i suoi compagni
di partito era “il nonno”.
Un partito di giovani,
“Altra Russia”, fondato nel 2010 ed erede di quel Partito
NazionalBolscevico – fondato negli Anni '90 da Limonov, Aleksander
Dugin, Egor Letov e Sergey Kuryokhin - messo fuorilegge dalla Corte
suprema russa, nel 2007, con l'accusa di “estremismo”.
In realtà, i nazbol di
Limonov, sono sempre stati estremi. Ma nel senso più positivo e allo
stesso tempo trasgressivo del termine.
Un partito non di
professionisti della politica, ma di artisti. Scrittori, musicisti,
poeti, filosofi, ma anche giovani sottoproletari delle periferie
post-sovietiche. Cultori di Ernst Niekisch e del nazionalbolscevismo
Anni '20, che fu il primo antinazismo in Europa. Oppure lettori delle
opere di Mishima, Lenin, appassionati di David Bowie e di William
Burroughs.
I nazbol non si sono mai
piegati all'autoritarismo del governo liberale di Putin, così come
in precedenza hanno smascherato le manovre dell'oligarchia
eltsiniana.
Con la loro bandiera
rossa e bianca, con al centro prima una falce e martello nera e oggi
una limonka, ovvero una granata, simbolo del loro giornale
“Limonka”. Un giornale “esplosivo” sotto il profilo
controculturale, letterario, musicale e underground.
Molti di loro sono ancora
in carcere e vengono di continuo arrestati, solo per manifestazioni
pacifiche, spesso in solitaria e con semplici cartelli. Chiedono
libertà di parola, libertà per i detenuti politici, stop alle
discariche del business, una nuova politica in favore dell'ambiente.
In realtà, il programma
di “Altra Russia”, partito di sinistra patriottica, erroneamente
scambiato in Europa come di “estrema destra” (quando in realtà
all'estrema destra si sono sempre contrapposti), è ben più
articolato e delineato nei loro congressi.
“Altra Russia” vuole
una trasformazione rivoluzionaria della Russia. In politica estera
propongono non solo il sostegno dei cittadini di cultura russa,
all'esterno della Federazione Russa, ma anche un ritorno alla Russia
di tutti i territori che un tempo appartenevano all'URSS, oggi spesso
governati da leader anticomunisti e di estrema destra.
Ovvero la creazione di un
forte polo geopolitico in grado di contrapporsi all'egemonia
statunitense nel mondo.
In politica interna, i
nazbol di “Altra Russia”, chiedono che il popolo sia ascoltato e
vorrebbero restituire al popolo – secondo i principi dei primi
soviet leninisti – il potere al popolo stesso.
Chiedono elezioni libere
e trasparenti (al loro partito, al momento, non è consentito
presentare liste elettorali e spesso, a loro candidati in altre liste
indipendenti, viene a vario titolo impedito di presentarsi).
Chiedono l'abolizione
delle leggi che sopprimono la libertà di espressione dei cittadini e
quelle che censurano il web.
Propongono l'introduzione
di una economia socialista popolare, che sostutuisca il capitalismo
liberale. Una economia fondata sulla giustizia sociale e il lavoro,
che superi l'arricchimento dei pochi a scapito dei molti.
L'introduzione, quindi, di tasse di lusso per i più ricchi e pene
severissime per i corrotti all'interno dello Stato.
“Altra Russia” chiede
il blocco di ogni forma di privatizzazione e pretende la
nazionalizzazione dei settori chiave dell'economia: il settore
bancario, la produzione di elettricità e delle materie prime, le
infrastrutture dei trasporti. In modo da ottenere una piena
autosufficienza del Paese e di essere indipendenti da quella che
definiscono “l'oligarchia finanziaria mondiale”.
Recentemente – oltre ad
essersi opposti al referendum che ha incoronato Putin monarca a vita
e aver chiesto la liberazione dei detenuti politici sia in Russia che
in Bielorissia - hanno tenuto, a Mosca, una riunione dei 40
rappresentanti regionali del partito, in vista del congresso
d'autunno.
In autunno, infatti,
molto probabilmente “Altra Russia” eleggerà il suo nuovo leader.
Il successore di quell'Eduard Limonov che, i 40 rappresentanti, a
riunione terminata, sono andati a visitare nel luogo in cui è
sepolto.
Sono quasi tutti giovani
e giovanissimi, i componenti di “Altra Russia”. Ci sono ventenni
e trentenni e i trentenni, molto spesso, sono nel partito da almeno
dieci anni.
Negli Anni 2000, la
compianta giornalista Anna Politkovskaja, che li difese sempre a
spada tratta, in ogni processo, diede una bellissima definizione dei
nazbol: "Sono giovani coraggiosi, puliti, gli unici o quasi
che permettono di guardare con fiducia all'avvenire morale del
Paese".
Sono gli eredi di un
eterno giovane punk quale fu Eduard Limonov che, in una intervista
che gli feci esattamente un anno fa, alla domanda “Che progetti
state portando avanti ?”, mi rispose: “Il nostro è il
partito dei ragazzi proletari. Stiamo cercando di costruire un
avvenimento eroico”.
Luca
Bagatin
Nel video foto di gruppo all'ultimo congresso del partito nazionalbolscevico "Altra Russia" al quale Eduard Limonov prese parte, settembre 2018
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