E' deceduta nella sua Bolivia, Esther
Morales Ayma, all'età di 70 anni, per aver contratto il Coronavirus.
Sorella del Presidente
legittimo della Bolivia, Evo Morales, Esther era ricoverata in un
ospedale di Oruro.
Evo Morales, in esilio in
Argentina dopo il colpo di Stato dell'autunno scorso, che lo ha
costretto alla fuga, ha dichiarato: “Mi dispiace non poter dare
l'ultimo saluto a mia sorella, che era per me come una madre, per
ringraziarla per il suo amore, la sua onestà”.
E ha ricordato come,
durante il golpe, le avessero vigliaccamente incendiato la casa nella
quale viveva: “Non ha mai avuto incarichi pubblici, ma nonostante
questo nel golpe del 2019 hanno incendiato la sua casa. Perché tanto
odio, razzismo e persecuzione politica mi impediscono di vedere per
l'ultima volta la mia unica sorella ? Giudicherà la Storia”.
La Bolivia, dall'autunno
scorso, è – di fatto - un regime di matrice liberale, razzista,
evangelico fondamentalista, guidato da Jeanine Anez, che sta facendo
di tutto per evitare che vengano indette nuove elezioni. Ovviamente
l'Unione Europea e gli Stati Uniti d'America, si guardano bene dal
sanzionarla, come hanno fatto – invece - contro tutti i governi
legittimi socialisti (sic !).
Elezioni che, per quanto
continuamente rinviata, nei sondaggi, vedono prevalere il candidato
socialista sostenuto da Evo Morales, Luis Arce.
La Anez, da quando si è
insediata, ha distrutto ogni conquista sociale portata avanti dai
governi socialisti di Morales.
Anche il settore
sanitario è allo sbando, al punto che i dati ufficiali parlano di
oltre 100.000 casi di Coronavirus e oltre 4.000 morti.
Luca Bagatin
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