Eduard Limonov, al secolo Eduard
Veniaminovich Savenko, non è certo un personaggio facile da
inquadrare.
Purtuttavia è un personaggio
affascinante proprio per questo. Proprio perché non puoi rimanergli
indifferente.
Scrittore anti-intellettuale, politico
anti-politico, né comunista né fascista ma nazional-bolscevico.
Cinico e a tratti erotomane. Un duro la
cui sensibilità tende a mascherare molto bene. E per questo
inevitabilmente emerge e lo porta, nel corso della vita, a prendere
decisioni estreme, contraddittorie, provocatorie.
Vista l'avventurosa vita del Nostro, lo
scrittore francese Emmanuel Carrère gli dedicò una fortunata
biografia uscita in Italia nel 2012 per Adelphi e ciò contribuì a
farlo conoscere al grande pubblico anche nel nostro Paese.
Nato povero a Char'kov, città
industriale dell'Ucraina, Limonov è assiduo frequentatore sin da
ragazzino di bande di teppistelli, ma è anche appassionato di
letteratura e poesia. Il suo sogno è infatti diventare un grande
poeta e uno scrittore affermato. Volutamente si farà espellere
dall'URSS negli Anni '70 per approdare negli Stati Uniti d'America –
che disprezzerà per tutta la vita, così come disprezzerà i “grandi
intellettuali” russi - ove vivrà di lavori umilissimi e di
scrittura, assieme alla moglie di allora, Elena, che ben presto lo
tradirà e lo abbandonerà.
Gli abbandoni sentimentali segneranno
moltissimo la scrittura e la condotta di vita di Limonov, il cui
linguaggio scurrile e a tratti violento e le cui visioni erotiche
sono sempre portate all'estremo nei suoi scritti.
Frequentatore di ambienti alla moda in
un primo tempo, oltre che di circoli controculturali e punk, ma anche
dei bassifondi statunitensi, Limonov è decisamente un eclettico, un
autodidatta alla ricerca di notorietà e di un posto nel mondo.
Pubblicherà ben presto romanzi che diventeranno celebri in tutto il
mondo (un po' meno in Italia) quali “Sono io, Edika”, “Diario
di un fallito”, “Il libro dell'acqua” e numerosi altri,
collaborando peraltro a diversi giornali quali il comunista
“L'Humanité” e a “L'Idiot International”.
Negli Anni '80 sposerà la cantante
Natalia Medveva, ma anche lei lo tradirà e lo abbandonerà ben
presto.
Negli Anni '90, deluso da
quell'ennesimo fallimento sentimentale, parteciperà, a fianco dei
serbi, alla guerra civile in ex Jugoslavia e successivamente tornerà
nella sua Russia, fondando, nel 1994, il giornale d'avanguardia
letteraria e politica “Limonka” ed il Partito Nazionalbolscevico
(PNB), i cui attivisti saranno principalmente poveri e sbandati
ragazzi di periferia delusi dal crollo dell'URSS e colpiti dalla
nuova povertà diffusa, con un programma economico di sinistra
(giustizia sociale, proprietà in comune, lavoro collettivo) e una
politica di destra (priorità dello Stato e della nazione, espansione
della Russia in Europa).
Il Partito Nazionalboscevico -
sostenuto anche dalla giornalista Anna Politkovskaja, barbaramente
fatta uccidere da Putin nel 2006 - ad ogni modo, come ebbi già modo
di scrivere in un altro articolo, è il principale partito di
opposizione allo strapotere di Vladimir Putin in Russa e per questo
fu messo fuorilegge e molti dei suoi attivisti arrestati, fra cui lo
stesso Limonov dal febbraio 2002 al giugno 2003 accusato di traffico
d'armi ed attività sovversiva. Nel 2010 il PNB si presentò anche
alle elezioni nella coalizione “L'Altra Russia”, assieme a
liberali, socialisti, comunisti e nazionalisti, ma questa fu
drammaticamente sconfitta.
Eduard Limonov è oggi sposato con
l'attrice Ekaterina Volkova, da cui ha avuto due figli e continua la
sua attività letteraria e di provocatore attraverso il suo blog
www.limonov-eduard.livejournal.com
. E' da sempre molto apprezzato - per il suo sincretismo
politico/culturale che lo vede ispirarsi alternativamente a Michail
Bakunin, a Che Guevara, a Julios Evola, a Pier Paolo Pasolini e a
Yukio Mishima – dallo scrittore e filosofo francese Alain De
Benoist, animatore della Nuova Destra.
Limonov, come dicevamo all'inizio di
questo nostro articolo, non è un personaggio inquadrabile. Forse per
questo tenuto ai margini da parte dei benpensanti e della grande
stampa, che non ammette autodidatti nella letteratura e nella
politica.
Le opere e la vita di Limonov meritano
di essere conosciute anche per comprendere l'Est europeo di ieri e la
Russia di oggi. E per andare oltre le vecchie categorizzazioni
destra/sinistra che, nei fatti, sono sempre state utili ai “ricchi
borghesi” (definizione che Limonov amerebbe molto) per sottomettere
i poveri ed i popoli.
Luca Bagatin
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