Il 15 febbraio scorso sono stato, in
veste di curioso, ad un convegno cosiddetto “liberale” in cui vi
erano molti cosiddetti "conservatori liberali", alcuni dei
quali hanno affermato che il liberalismo economico significa, in
sostanza, essere liberi di fare ciò che si vuole e che i "diritti"
sarebbero dei "privilegi".
Ora, da studioso e da osservatore,
direi che ciò è completamente errato.
Innanzitutto nel mondo materiale è
IMPOSSIBILE essere liberi al 100%. Vivendo nella società e dunque
scontrandosi/incontrandosi continuamente con innumerevoli persone e
sistemi mentali, economici, psicologici, politici ecc... diversi e/o
diversissimi fra loro, è IMPOSSIBILE non dover scendere a
compromessi e dunque essere obbligati a rinunciare ad una parte della
propria libertà.
In secondo luogo, il liberalismo
economico non può non essere identificato con l'egoismo umano. E
l'egoismo è antitetico alla società ed al vivere in società.
Puoi essere dunque libero a questo
mondo, volendo estremizzare, in due soli modi: ritirandoti
completamente dalla società oppure suicidandoti.
Diversamente, ciò che sostengono i
liberali economici, è la creazione di un nuovo regime che, lungi dal
liberare la società, la schiavizza sempre di più e sdogana,
conseguentemente all'egoismo: la schiavitù del lavoro e del salario,
oltre che la schiavitù dei bisogni indotti (il cui canale massimo è
la pubblicità commerciale, che schiavizza le menti, inducendole ad
acquistare prodotti e servizi di cui nella stragrande maggioranza dei
casi non hanno alcun bisogno).
Una visione non dissimile, in sostanza,
allo statalismo che, lungi dal liberare l'individuo, lo rende
dipendente del sistema politico ed economico, qualsiasi sia il
sistema economico ed il sistema politico di turno.
Una sana Civiltà dell'Amore,
antitetica alla visione capitalistico-borghese-liberale ed alla
visione statalista-corporativa, diversamente, si fonda sull'economia
del dono. Sul donare e donarsi reciprocamente agli altri, nel
rispetto della propria individualità ed essenza. Ovvero su un
sistema che privilegi la socializzazione dei rapporti umani che
vadano a superare ad ogni livello i rapporti economico-politici.
Ne consegue una sana autogestione
consapevole volta al rispetto del nostro simile e dell'ecosistema nel
quale vive.
Ne consegue un superamento delle
barriere mentali imposte dal sistema mediatico/informatico veicolato
dai media trazionali (giornali e tv, sostenute per la stragrande
maggioranza da imprenditori e/o politici interessati) e dai
cosiddetti “social-network” che di sociale non hanno proprio
nulla e che permettono solo ad un manipolo di soggetti di accrescere
il loro patrimonio economico.
Ne consegue un nuovo modello di vita
che punti alla ricerca della libertà (una ricerca infinita ed
incessante) e che giunga infine all'amore universale senza
distinzioni.
Luca Bagatin
Presidente e fondatore del pensatoio
(anti)politico e (contro)culturale “Amore e Libertà”
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