Non capita tutti i giorni che un Tempio
massonico sia aperto al grande pubblico. E ciò non perché vi sia
qualche cosa da nascondere, ma in quanto la Massoneria è
un'associazione iniziatica discreta e, come tale, per i suoi lavori
rituali, necessita del giusto raccoglimento spirituale.
Ai più la Massoneria apparirà come
una cosa assai balzana nell'epoca ipertecnologizzata nella quale
viviamo, ad altri apparirà come il luogo degli oscuri complotti
politico-economici che muovono i destini del mondo.
Chi ha voglia di apprendere, di capire,
di approfondire - cosa rarissima nell'epoca del gossip e
dell'ignoranza elevata al grado di saggezza di un popolo sempre più
bue e addomesticato dalla televisione e dalla politica – scoprirà
che la Massoneria è una istituzione per spiriti coraggiosi e
pazienti. Spiriti che amano la gnosi, l'alchimia, la spiritualità,
il mistero insito nell'animo umano, nella sua pschiche più profonda:
nella sua Anima immortale.
Per questo è e fu osteggiata sia dalle
Religioni Monoteiste Istituzionalizzate, che dai regimi totalitari e
dittatoriali. La Massoneria è la libertà incarnata nello spirito e
nell'animo umano. E solo coloro i quali le si accosteranno con
umiltà, pazienza e studio incessante della gnosi potranno trarne
beneficio. E saranno pochi, anche fra i massoni e i cosiddetti
iniziati, che raggiungeranno tale obiettivo.
Non capita tutti i giorni, dicevamo
all'inizio di questo nostro articolo, che un Tempio massonico sia
aperto al grande pubblico. E' quanto è avvenuto sabato 13 febbraio
scorso a Roma, alle ore 16.00, presso la sede centrale della
Massoneria italiana della Gran Loggia d'Italia degli ALAM in Via San
Nicola de' Cesarini 3, per la presentazione del rarissimo volume “La
Grande Opera” di M. Coutan: testo alchemico del 1775 riportato alla
luce grazie al pordenonese Sabato Cerchia.
La presentazione del saggio è avvenuta
alla presenza del Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro prof.
Antonio Binni, il quale ha esordito con un discorso introduttivo dai
profondi connotati esoterico-alchemici: “Il testo che
presentiamo è un testo francese tradotto dal Caldaico ed è un testo
alchemico. L'alchimia è all'origine della scienza moderna e la
Grande Opera è appunto la rappresentazione dell'alchimia”. Il
prof. Binni ha proseguito il suo discorso citando i grandi filosofi
del passato: “Uno dei più grandi filosofi che abbiamo avuto,
Hegel, affermava che l'uomo è una natura senza essenza. Pico della
Mirandola affermava che l'uomo è un miracolo, in quanto, a
differenza degli animali, l'uomo può divenire un santo o un
assassino. Platone, del resto, affermava che l'uomo si trova a metà
del guado: se egli desidera può trasformarsi, ovvero può evolversi,
senza tradire la sua natura di uomo”. Il Gran Maestro ha dunque
introdotto il tema centrale della Massoneria, anche come
continuatrice della filosofia alchemica: “La Massoneria illumina
l'intelletto attraverso l'iniziazione e questa ha, come risultato
finale, la trasformazione dell'animo umano, ovvero diventare migliori
di come si è. L'essenza della Massoneria è dunque quella di
progettare il bene della famiglia umana e la Grande Opera non è
altro che la trasformazione dell'essere umano. Nel testo di Coutan,
la trasformazione è legata al fenomeno alchemico in quanto
l'Alchimia è una profonda esperienza spirituale che può essere
accostata alla Massoneria. Gli alchimisti, infatti, erano aperti
all'infinito e lo erano attraverso la mutazione della materia: da
grezza a pura ed in questo modo essi potevano trasformare la loro
anima. Non a caso il grande psicanalista Carl G. Jung ci parla
dell'Alchimia come strumento volto al bene della personalità”.
Il prof. Antonio
Binni ha dunque spiegato come è stato ritrovato e recuperato
l'antico testo alchemico di Coutan e detto a chi andranno i proventi
della vendita del medesimo: “”La Grande Opera” è un libro
scomparso per moltissimo tempo ed è stato ritrovato e ripubblicato
con il contributo della Gran Loggia d'Italia grazie ad un nostro
Fratello, Sabato Cerchia, che, dopo numerose ricerche è riuscito a
recuperarlo e a farlo tradurre dal francese. Il testo è edito dalla
casa editrice barese “L'Arco e la Corte” ed i proventi andranno
interamente in beneficenza, come spesso facciamo nell'ambito delle
nostre iniziative, senza fare pubblicità alcuna in quanto il dono
non deve essere reso pubblico e avere una contropartita. In quanto il
dono è frutto dell'amore”, ha così concluso il Gran Maestro
dell'Obbedienza prima di dare la parola a Sabato Cerchia, giovane
geometra di Pordenone, il quale ha raccontato di essersi avvicinato
alla Massoneria e alla Gran Loggia d'Italia tramite internet e di
essersi particolarmente interessato di Alchimia e proprio tale sua
passione lo ha condotto a ricercare questo antico testo di Coutan,
che è riuscito a recuperare, dopo moltissime ed estenuanti ricerche,
tramite una libreria antiquaria di Perugia.
“Essendo un
testo francese e non conoscendo io il francese mi sono fatto aiutare
da alcuni miei Fratelli di Loggia” - ha esordito Cerchia. “Per
le illustrazioni ho chiesto una mano a Laura Spedicato e con me ha
collaborato anche Veronica Mesisca”.
Veronica Mesisca,
altra curatrice del testo, con una formazione scientifica alle
spalle, è poi intervenuta per dare la sua interpretazione del testo
medesimo che, avendo lei una formazione scientifica, all'inizio
l'aveva lasciata un po' perplessa.
“Il saggio “La Grande Opera”
all'inizio mi aveva lasciata un po' perplessa” – ha
spiegato la Mesisca - “ma successivamente mi ha
appassionata molto. All'inizio, con Sabato Cerchia, pensavamo di
realizzarne addirittura un testo per ragazzi, in quanto, pur essendo
un testo scritto alla metà del XVIII secolo, è un saggio che
desidera trasmettere il pensiero filosofico-alchemico alle persone
più semplici, ovvero al popolo.
Per Coutan, infatti, il profano non
è il non-Iniziato, ma la parte di ciascuno di noi che si rifiuta di
conoscere, di accostarsi alla conoscenza. La sua opera ha dunque un
intento formativo e di crescita morale attraverso l'uso della
narrazione fiabesca, tipica dei testi alchemici e nella fattispecie
tipica di un testo alchemico-divulgativo e per tutti coloro i quali
desiderano conoscere ed elevarsi moralmente e spiritualmente.
La verità occulta è presente anche
nel testo di Coutan, ma questa è occulta solo in quanto può essere
compresa solo intimamente dal lettore stesso”.
Il Gran Maestro
prof. Antonio Binni è intervenuto poi nuovamente per un discorso
conclusivo nel quale ha affermato, fra le altre cose: “Noi
massoni siamo davvero stanchi di essere dipinti per come non siamo.
Non si entra in una associazione iniziatica senza avere costumi
irreprensibili. Come gli Alchimisti di un tempo, anche noi, oggi,
operiamo per il bene della società umana”.
Un discorso che
potrebbe essere una vera risposta ai tanti massonofobi sparsi fra gli
operatori dei mass-media di casa nostra (vedi anche la massonofoba
fiction “Il Sindaco pescatore”, trasmessa recentemente da Rai
Uno, tendente a equiparare la mafia alla Massoneria) ed ai
politicanti quali Chiara Appendino, candidata dei Cinque Stelle a
Sindaco di Torino, la quale ha affermato che, nella sua eventuale
giunta, qualora fosse eletta, non vuole massoni. Una cosa che riporta
alla mente la messa al bando della Massoneria da parte del
nazifascismo.
Il Tempio aperto
della Gran Loggia d'Italia degli ALAM, le sue opere discrete, lo
studio incessante di simboli e della gnosi parlano da soli. A tutti
coloro i quali hanno la capacità di saper ascoltare.
Luca Bagatin
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