Non sempre ho voglia di scrivere cose serie, come dicevo l'altro giorno.
A volte ho voglia di tornare ai tempi
in cui scrivevo anche - e volentieri - cose facete. Pur dicendo cose
serie e vere. Perché, come diceva il mio amico Bazar, "Le cose più serie
si dicono scherzando".
Come ho scritto l'altro giorno. Paro paro (andate a vedere il post precedente, se non ci credete !).
Per cui ho deciso di proporre, qui di
seguito, un racconto lungo e alcuni monologhi.
Tutti dallo spirito surReale, surRenale: "Sciroppami di baci"; "My name is Parallelo Pipedo" e "Occhio, Perocchio !".
Luca Bagatin
SCIROPPAMI DI BACI
Lo sono, quantomeno, da
quando ho conosciuto Pesca.
Pesca mi ha rapito il
cuore. Pesca ha pescato – novella pesca di beneficenza - nei miei
più reconditi sentimenti.
Pesca Sciroppata era la
donna di cui ero segretamente innamorato.
Lei non sapeva nulla. Era
ignara, pur senza essere un'ignorante.
Pesca aveva studiato alla
Sorbona. Si era sciroppata ore e ore di lezione nella prestigiosa
università di Parigi.
La ragazza, ad ogni modo
e comunque, a dispetto (smettila di farmi i dispetti, cazzo !) del
suo nome, aveva una pelle butterata dall'acne. Pesca non aveva la
pelle come una pesca, ma la pelle a buchetti come quella di
un'arancia e questo era il suo principale cruccio.
La mia segretamente amata
non amava uscire di casa e, se lo faceva, indossava sempre un burqua,
pur essendo di fede pastafariana.
“Urka burqua !”
esclamai io la prima volta che la vidi senza burqua, nell'unico
momento in cui Pesca si era concessa, con un'amica intima, un gelato
al pistacchio e cassata.
Pesca era siciliana come
le arance rosse di Sicilia. Per quanto, lei, fosse bionda. Biondo
platino, biondo platinum, come la carta di credito MasterClass di
Povera Di Sodio, nota ricca ereditiera amica di Pesca.
Quando mi avvicinai al
loro tavolo, avendo tutta l'intenzione di sfoderare la mia verve da
corteggiatore incallito pur senza i calli ai piedi, Povera Di Sodio
ebbe un capogiro e svenne.
“Oh povera !”,
esclamai io. “Di Sodio”, precisò Pesca.
Fu in quel momento che
nacque l'idillio, che scoccò la scintilla fra lei e me.
Senza curarcene,
calpestammo Povera (povera !) Di Sodio e ci baciammo lungamente.
“Ma...che sto facendo !
Che stiamo facendo !”, si scandalizzò la mia profumata Pesca.
“Ci stiamo baciando !”,
esclamai io.
“Appunto, non dovremmo
! Ci conosciamo appena e poi io ho la pelle butterata dall'acne” e
mi stampò uno schiaffone da rivoltarmi come un calzino bucato. Non
mio, comunque, precisiamo !
Io rimasi a bocca aperta,
come l'emoticon di Facebook che preferisco di più. Stupirmi è
l'espressione che più mi si addice. L'espressione di stupore ricorda
un po' i bambini, quando sono ancora innocenti o fingono di esserlo,
magari dopo una marachella per la quale, poi, danno la colpa al
gatto...oppure a Putin, un po' come fanno quegli adulti mentre
leggono il tiggì.
Cercai di calmare Pesca,
ma non ci fu nulla da fare.
Nel frattempo Povera
rinvenne. “Oh povera me !”
“Povera te Di Sodio”,
puntualizzammo in coro sia io che Pesca.
“Cosa state lì a
guardare, imbecilli ! Aiutate a tirarmi su e chiamate mio fratello
Glutammato, che mi venga a prendere subito !”
Glutammato Di Sodio era
nel commercio dei dadi da gioco truccati. Il che lo aveva reso,
praticamente, il Padrino della città. Ruolo molto ambito anche da
me, più che altro perché, sin da bambino, il mio eroe preferito era
Don Vito Corleone interpretato da Marlon Brando.
Fu così che chiamai
Glutammato, dopo essermi fatto dare il numero di cellulare dalla
sconvolta Povera: “Ehy, Glut, sono Scirocco. No, non ci conosciamo.
Ho una proposta da farti, che non puoi rifiutare. Scherzavo. C'è qui
tua sorella Povera, anzi, la tua povera ricca sorella, che vorrebbe
che tu la venissi a prendere. Okay, ciao !”.
Risolta la questione,
tornai a dedicarmi alla mia bella Pesca butterata che piangeva
lacrime amare (come le arance) a causa della condizione condizionante
della sua pelle.
“Oh my baby, dont'worry
! No te preocupe ! Sei in presenza di Scirocco Di Glucosio, mica di
uno zuccheroso palladilardo qualsiasi !” e continuai, con una certa
sicumera (che vorrebbe dire sicurezza. Non è il nome di una nuova
tizia che ho rimorchiato, che andate a pensare !): “L'acne (punti
neri, papule, pustole) è una malattia cutanea che può avere varie
forme e intensità. Alla base c'è la seborrea, legata a
un'iperfunzione delle ghiandole sebacee. Si combatte in vario modo.
Innanzitutto con una dieta sana e equilibrata, senza cibi ricchi di
grassi e molto probabilmente povera di sodio !”
“Come la mia amica !”,
esclamò lei.
“Esattamente”, la
rassicurai io, che non sapevo nemmeno ciò che stavo dicendo. Stavo
semplicemente improvvisando, che è la tecnica migliore quando una
ragazza ti piace e vuoi fare colpo.
“Comunque, visto che
non siamo né dei salutisti né dei rimpicoglioni moralisti e,
trovandoci in un racconto e non nella realtà (per quanto le due cose
spesso si fondano e confondano), risolveremo la questione a
tarallucci e vino, prima che questi vengano tassati dal governo
giallomarrone di turno”.
Le accarezzai la pelle,
partendo dal viso e via via tutto il resto, con delicatezza, garbo e
estrema dolcezza (sono un Di Glucosio mica per niente !).
Fu così che la pelle
butterata della ragazza tornò – magicamente - del tutto normale e
Pesca ricominciò ad essere una vera pesca, smettendo di essere
un'arancia.
“Oh, mio salvatore”,
disse lei buttandomi le braccia al collo e sbaciucchiandomi come un
ghiacciolo al pistacchio.
“Salvatore ? Veramente
mi chiamo Gianluigi, ma tu chiamami pure Scirocco. Scirocco come il
vento, pur essendo meno veloce del vento a letto, perché,
altrimenti, ci farei una figura del menga. Ti pare ?”
IL NARRATORE: Scirocco
Di Glucosio e Pesca Sciroppata finirono per sposarsi. Fra i testimoni
Povera e Glutammato Di Sodio che, per l'occasione, indossarono dei
costosissimi abiti firmati Enrico Povery. Il celebre stilista low
cost.
Però, cazzo, che
storia sdolcinata !
MY
NAME IS PARALLELO PIPEDO
Non
sarò mai un grande nome. Men che meno un gran cognome (anche perché
il mio è quello di una casalinga. Grade cuoca, ma non una famosa
chef come, che so, Lidia Bastianich).
Non sarò mai un grande nome e cognome tipo del giornalismo o della scrittura.
Perché ?
Ovvio, porcocazzo. Dico sempre ciò che penso e lo dico a modo mio.
Spiattellando ciò che ho da spiattellare.
Con educazione, ma anche senza tanti giri di parole e andando al sodo.
Ovviamente nel "mondo reale" non funziona così.
Per cui, se sei così, devi vivere in un "mondo parallelo".
In un mondo sotterraneo stile Agarthi o stile Warhammer dove tu sei il mostro sacro, ma a saperlo sono in pochi.
Perché se non sei un grande nome & cognome ti leggono in pochi.
Meno siamo e meglio stiamo, cantava Renzo Arbore. E aveva ragione.
Personalmente potremmo essere anche in due.
Io e la donna che amo.
Che però, cazzo, anche lei vive in un mondo parallelo.
Si chiama Parallela.
Lei Parallela e io Parallelo.
Siamo due linee parallele destinate a incontrarsi solo all'infinito.
All'infinito del verbo amare.
Non sarò mai un grande nome e cognome tipo del giornalismo o della scrittura.
Perché ?
Ovvio, porcocazzo. Dico sempre ciò che penso e lo dico a modo mio.
Spiattellando ciò che ho da spiattellare.
Con educazione, ma anche senza tanti giri di parole e andando al sodo.
Ovviamente nel "mondo reale" non funziona così.
Per cui, se sei così, devi vivere in un "mondo parallelo".
In un mondo sotterraneo stile Agarthi o stile Warhammer dove tu sei il mostro sacro, ma a saperlo sono in pochi.
Perché se non sei un grande nome & cognome ti leggono in pochi.
Meno siamo e meglio stiamo, cantava Renzo Arbore. E aveva ragione.
Personalmente potremmo essere anche in due.
Io e la donna che amo.
Che però, cazzo, anche lei vive in un mondo parallelo.
Si chiama Parallela.
Lei Parallela e io Parallelo.
Siamo due linee parallele destinate a incontrarsi solo all'infinito.
All'infinito del verbo amare.
OCCHIO,
PEROCCHIO !
Per
lungo tempo dei bellissimi occhi di donna hanno praticamente
condizionato gran parte della mia vita.
Per una donna ero disposto a tutto.
Anche a perdere la stima di me stesso, contravvenendo al testo di una bellissima canzone di Celentano. Oggi me ne fotto alquanto.
Spiace dirlo, ma non penso esista nessuna donna per la quale si debba perdere: tempo, stima, chili, capelli and affini.
Sono cinico ?
Ma va !
Sono sincero.
Solo che se molti cominciassero a credere a quanto dico, ovvero se si diffondesse la notizia, si comprenderebbe che è molto meglio stare soli che male accompagnati.
O, meglio, è molto meglio essere accompagnati da: paste, pasticcini, merendine, sigari, sigarette, SUPER alcolici e, potendo, orgiastiche scopate.
Per una donna ero disposto a tutto.
Anche a perdere la stima di me stesso, contravvenendo al testo di una bellissima canzone di Celentano. Oggi me ne fotto alquanto.
Spiace dirlo, ma non penso esista nessuna donna per la quale si debba perdere: tempo, stima, chili, capelli and affini.
Sono cinico ?
Ma va !
Sono sincero.
Solo che se molti cominciassero a credere a quanto dico, ovvero se si diffondesse la notizia, si comprenderebbe che è molto meglio stare soli che male accompagnati.
O, meglio, è molto meglio essere accompagnati da: paste, pasticcini, merendine, sigari, sigarette, SUPER alcolici e, potendo, orgiastiche scopate.
Visto
che un noto governo giallo marrone vuole tassare tutto questo ben di
Bagatin, ovvero di Dio, vedete bene di trasferirvi altrove.
Parola
di Gustavo Perocchio, che sarei io.
Luca Bagatin
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